I nome della giovane vittima dello stupro di Palermo non andava pubblicato. Bartoli: seguire le regole

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“Il dovere è seguire le regole: Mai i nomi di chi ha subito violenze”. Il Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, intervistato sulla pubblicazione del nome della ragazza vittima di violenza a Palermo ha ricordato come “un giornalista nei suoi resoconti, deve mantenere riservata l’identità della persona oggetto di violenza”. Bartoli ha duramente criticato la deriva di questi giorni in cui  le cronache sono piene di dettagli. Nell’intervista al collega Giancarlo Macaluso, il presidente ha ribadito che “i giornalisti devono continuare a osservare comportamenti corretti e professionali, sempre, anche quando lavorano sui siti o stanno sui social”.
Intanto l’esecutivo del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti  “preso atto che su un quotidiano online è stato reso noto il nome della ragazza vittima dello stupro di Palermo, compiendo da parte del quotidiano una gravissima violazione della deontologia professionale, rende noto che deferirà al consiglio di disciplina della Lombardia il direttore della testata. L’esecutivo ricorda inoltre che la diffusione dei dati personali delle persone vittime di reati sessuali ha risvolti penali”.


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