Assange alla Biennale di Venezia

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Nel pomeriggio di ieri, alla sala Laguna del Lido, dove sono ospitate le storiche Giornate degli autori, si è tenuto un simbolico. Flash mob per la libertà di Julian Assange: una fiammela accesa nella penombra.

FreeAssange Italia, l’associazione Articolo21 con l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico e Book Ciak Azione hanno voluto ricordare che siamo nei giorni decisivi per le sorti del fondatore di WikiLeaks. Finito il periodo estivo, le Corti inglesi riprenderanno, infatti, l’attività. Potrebbero, tra l’altro, decidere l’estradizione di colui che considerano il nemico pubblico.

Guai a far scemare l’attenzione nell’attimo decisivo. Se è vero che il collegio di difesa, di cui fa parte la moglie avvocata di Assange Stella Moris, è pronto eventualmente a ricorrere presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, come ulteriore istanza di appello contro le numerose incongruenze degli atti di estradizione, le Corti sarebbero magari interessate a esibire un segno di potere, affidando direttamente alla polizia di Scotland Yard il trasferimento all’aeroporto con destinazione oltre oceano del conclamato colpevole, senza alcun processo di merito. È risaputo che pende sul coraggioso giornalista australiano una somma di accuse -in base alla legge sullo spionaggio del 1917- che comporterebbero 175 anni di carcere in un penitenziario dedicato alla peggiore criminalità.

Se tutto questo dovesse accadere scatterebbe una catena di manifestazioni a livello internazionale, con iniziative forti e significative. Ma speriamo che stiano avendo qualche ascolto le diplomazie: da Lula a numerosi parlamentari australiani. E che siano stati letti gli appelli di autorevoli giuristi, tra i quali quello di grande successo promosso dal giudice Spataro.

L’importanza delle giornate degli autori per e nella storia dell’appuntamento veneziano conferisce all’iniziativa un sapore particolare. Si tratta, infatti, di una sequenza della incessante lotta per la libertà che ha sempre visto proprio l’universo del cinema e dell’audiovisivo attivo e mai domo. Tanto più che il flash mob -annunciato dal direttore Giirgio Gosetti- ha avuto inizio nello spazio dedicato dalle Giornate a Citto Maselli, indimenticabile regista, nonché riferimento e guida in ogni vertenza: dalla manifestazione veneziana del 1973 in cui si raccolse gran parte del mondo democratico, alla riforma della stessa Biennale e del suo statuto. Per rimanere in laguna. La figura di Maselli ha avvolto molteplici settori di attività e si è sviluppata lungo i decenni, sempre nella migliore tradizione comunista. Un vero intellettuale gramsciano.

All’iniziativa di ieri erano presenti Giuseppe Giulietti per Articolo21, chi scrive per l’Archivio audiovisivo, Donatella Mardollo ed altri attivisti di Padova per FreeAssange Itala, Flavia Donati de <La mia voce per Assange>, Luciana Castellina, Gabriella Gallozzi animatrice di Book Ciak Azione, Ottavia Piccolo, Stafania Brai, Roberto Barzanti, Giovanni Spagnoletti, Nichi Vendola, Mimmo Calopresti, Giuliana Gamba, Livia Bonifazi, Franco Angeli e Silvia Scola. Per citare alcuni nomi.

La vicenda di Assange cade in una fase via via più inquietante per il diritto a comunicare: le ultime rilevazioni di istituti europei parlano di restrizioni e attacchi all’esercizio di un libero giornalismo. È lecito affermare che la repressione iniziata nel 2010 di Assange abbia prefigurato gli scenari postdemocratici di oggi.

A maggior ragione è cruciale fermare l’ossessiva volontà coercitiva verso il fondatore di WikiLeaks. Del resto, l’accentramento dei poteri esige che il segreto avvolga le trame delle guerre e le pratiche autoritarie. E a fronte di simili degenerazioni è urgente che un vasto movimento di opinione insorga.

Davanti allo scempio che si sta perpetrando è indifferibile la costruzione di un sistema di un’alternativa, capace di contrapporsi al pensiero unico dominante.


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