Fuori dal mondo

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La BBC sta affrontando in queste ore il caso Boris Johnson e uno dei suoi principali commentatori usa un paradigma per condannare il loro ex premier: noi non vogliamo un altro Berlusconi.
Nei giorni che si sono susseguiti dal 9 giugno le televisioni di tutto il mondo (non so nulla di quella russa) hanno parlato di Berlusconi ricordando esclusivamente i suoi scandali, le frodi fiscali, la capacità di comunicazione e il ruolo avuto dalle sue televisioni nel cambiare la politica italiana.
Dice ancora la BBC che è vitale per la democrazia tenere lontani i modelli Trump e Berlusconi. Scrive il Washington Post:“Ha dominato e diviso il Paese per decenni, con un mix di spietata applicazione di potere politico e finanziario, charme da showman e retorica magniloquenza”. Per l’agenzia Reuters è il miliardario che ha portato il burlesque nella politica italiana. E via così. Come del resto hanno evidentemente pensato i politici di tutto il mondo, dal momento che al funerale come capi di stato erano presenti l’emiro del Qatar, il presidente dell’ultradestra ungherese Orban e il primo ministro albanese.
Quello che il governo ha imposto per la scomparsa di Berlusconi è definitivamente l’inizio di una democratura. Siamo fuori dal mondo e lo siamo perché non è la stessa cosa, per il mondo, che una democratura governi l’Ungheria e la Polonia, o governi l’Italia, uno dei paesi fondatori dell’Europa, il paese che fra quelli che avevano perduto la guerra era riuscito meglio e prima degli altri a rinascere e a governare con una democrazia basata anche su una forte opposizione e su un patto costituzionale fortissimo, che non a caso teneva fuori gli eredi del fascismo.
Stiamo per perdere tutto questo. Stiamo per perdere anche la parola. La legge sulla giustizia e sulle intercettazioni condanna il dissenso al silenzio, calpesta i poteri di bilanciamento di una democrazia parlamentare e l’articolo 21 della Costituzione. Facciamo presto, gridiamo la nostra angoscia, non consentiamo il bavaglio alla stampa e alla magistratura, scuotiamo questa opposizione politica fragile, divisa, annichilita. Manifestiamo, uniamo le forze di tutti quelli – e io ancora penso siano la maggioranza degli italiani- che vogliono salvare la costituzione e la democrazia parlamentare del nostro paese.
(Nella foto una delle immagini simbolo di Silvio Berlusconi nella sua “battaglia contro la magistratura”)


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