Presentata la 13ma edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival: la migrazione in primo piano nel concorso

0 0

VENEZIA – E’ stata presentata la tredicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università, con il coordinamento della direttrice artistica e organizzativa Roberta Novielli. La tredicesima edizione, a partire dal 22 fino al 25 marzo, andrà in scena in forma “diffusa” a Venezia a partire dallo storico Auditorium Santa Margherita e in altre cinque location: il Museo d’Arte Orientale – Ca’ Pesaro, la Fondazione Bevilacqua La Masa, la Casa del Cinema, il Museo Archeologico Nazionale e l’In Paradiso ai Giardini della Biennale, senza dimenticare gli spazi polivalenti dell’NH Venezia Rio Novo.

Caterina CarpinatoProrettrice alla Terza Missione, Università Ca’ Foscari ha spiegato : “Mi fa piacere avviare in questa occasione le progettualità di Public Engagement 2023, che l’Università Ca’ Foscari ha programmato nel rispetto del Piano Strategico di Ateneo e dei Piani di Sviluppo dei Dipartimenti, nel rispetto della dimensione dell’impegno pubblico e sociale che costituisce la ‘materia prima’ della Terza Missione/Impatto Sociale. Attraverso la nostra ricerca e didattica siamo un laboratorio di innovazione e realizziamo iniziative pubbliche in diversi ambiti. Ca’ Foscari Short Film Festival si è uno dei progetti culturali consolidati che la nostra Università sostiene. Insieme ad altre iniziative più “giovani”, il Public Engagement cafoscarino 2023, testimonia il nostro impegno nel promuovere iniziative culturali di pubblica utilità, il cui impatto sociale, culturale ed economico sia verificabile ed efficace”.

Roberta Novielli, Direzione artistica e organizzazione generale: “Il Festival è sempre più internazionale, quest’anno sono arrivati 3015 film dalle scuole di cinema di tutto il mondo e da ben 116 paesi, confermando la vocazione di apertura del concorso. Ma Venezia resta sempre una cornice privilegiata ricordata quest’anno anche dal manifesto di Manuele Fior e dallo spettacolo finale. Ringrazio come sempre tutti gli studenti che lavorano e si applicano sul campo e in tanti aspetti dell’organizzazione (dalla logistica ai sottotitoli, dall’ufficio stampa ai video) che restano il cuore del Festival”.

Giovanni Dell’Olivo – Direttore Generale Fondazione di Venezia: “La Fondazione di Venezia è impegnata da sempre nella creazione e nel rafforzamento di relazioni solide fra istituzioni e territorio. In questo senso è fondamentale garantire alle nostre comunità la restituzione di progetti ed iniziative capaci di creare le basi per una nuova e sempre più consapevole partecipazione allo sviluppo culturale della città. Un impegno che è sempre stato nella mission della Fondazione e che trova con Ca’ Foscari e, nello specifico, con lo Short Film Festival, una perfetta sintesi, in un sodalizio che coniuga efficacemente ricerca, arte, formazione e istruzione”.

 

La migrazione centro nevralgico del concorso

Il Concorso Internazionale è il centro nevralgico della manifestazione, quello che ha portato il festival a essere considerato negli anni una sorta di campionato mondiale del cinema giovane, dove vengono proposti 30 dei migliori cortometraggi realizzati nell’ultimo anno da studenti di università e scuole di cinema da tutto il mondo. I giovani registi mettono in scena inquietudini e drammi dei nostri tempi, non è un caso quindi che quest’anno una delle tematiche più ricorrenti è quella dei migranti, con le ingiustizie che li costringono a partire, le difficoltà del viaggio e quelle ad adattarsi nel paese d’arrivo. Questo avviene a tutte le latitudini come ben dimostra la varietà geografica dei corti che declinano questa tematica: da Returning South della messicana Sofia Ayala, dove due giovani devono riportare il cadavere del padre oltre il confine, a Footprints of Ants di Ümit Güç, che mette in scena la difficile convivenza tra rifugiati e agricoltori in Turchia; dallo sfratto di una famiglia albanese in Austria in Invisible Border di Mark Siegfried Gerstorfer, alla coppia protagonista di Bloody Gravel di Hojat Hosseini che cerca di passare la frontiera tra Afghanistan e Iran per poter vivere il proprio amore. Oppure, questa tematica può anche prendere l’originale forma di un documentario d’animazione come avviene nel cinese Swallow Flying to the South di Mochi Lin, dove una misteriosa bambina viene abbandonata nella Pechino degli anni Settanta. Non mancano neppure inventive rivisitazioni del cinema di genere, dal post-apocalittico di Winter Bloom del polacco Ivan Krupenikov al musical sul drammatico tema delle comfort women coreane di Remember Our Sister di Hayoung Jo. Un solo italiano in gara, Fly High, corto d’animazione realizzato da Giuseppina Fais, Lorenzo Pappa Monteforte, Kevin Rosso e Yagiz Tunceli per il Centro Sperimentale di Cinematografia del Piemonte.

Ad assegnare i premi sarà una giuria composta dall’artista multimediale Mika Johnson, dall’animatore americano Robb Pratt e dall’attore italiano Roberto Citran. I tre saranno anche protagonisti di un incontro col pubblico in un programma speciale apposito. Numerosi gli ospiti internazionali di questa edizione: un omaggio sarà dedicato al registra israeliano Amos Gitai che avrà modo di raccontare al pubblico cosa vuol dire dedicare un’intera carriera a raccontare il rapporto conflittuale con il proprio paese e la difficile situazione mediorientale, mentre la Palma d’oro 2018 Hirokazu Kore-eda presenterà l’uscita italiana della sua autobiografia Pensieri dal set e sarà l’occasione per parlare della sua visione del cinema e della società giapponese. Bruno Bozzetto ripercorrerà la sua incredibile carriera in una lunga intervista durante la quale saranno proiettati anche tre dei suoi cortometraggi più celebri, incluso il candidato all’Oscar Cavallette.

Il regista di genere Rob Savage, inglese classe ’92, terrà invece una masterclass sul cinema horror contemporaneo, di cui è uno dei più interessanti interpreti, mentre l’autore del manifesto Manuele Fior sarà presente anche al festival per dialogare con il pubblico sul suo mondo artistico e sulle tecniche di lavorazione dei suoi lavori. Tornano anche gli appuntamenti fissi dello Short che ormai sono parte integrante dell’identità del festival: lo speciale sul cinema delle origini a cura di Carlo Montanaro si concentrerà quest’anno sulla tecniche della silhouette, mentre Elisabetta Di Sopra condurrà gli spettatori alla scoperta di nuove opera di videoarte italianaEast Asia Now propone tre corti che rappresentano alcune delle tendenze più interessanti provenienti dall’Asia Orientale, mentre lo speciale sul cinema indiano sarà dedicato alla scuola di cinema più importante del paese, la Whistling Woods International. Tornano anche gli spazi dedicati al Master in Fine Arts in Filmmaking di Ca’ Foscari, alla summer school cinematografica della Venice International University e al VideoConcorso “Francesco Pasinetti”.

A completare il programma un workshop sul divismo a cura di Francesco Pitassio e la proiezione del primo “original” prodotto dalla piattaforma WeShort, il corto d’animazione Caramelle. Due infine sono i concorsi collaterali: il CINIT Music Video Competition, dedicato a video musicali realizzati da studenti di università e scuole di cinema internazionali e lo High School Competition, con sette cortometraggi in gara realizzati da studenti liceali di tutto il mondo, a cui si vanno ad aggiungere le opere selezionate dallo Short che andranno a formare un concorso apposito alla prossima edizione de Le giornate della luce di Spilimbergo. La serata conclusiva vedrà la consegna dei premi realizzati da Promovetro e dall’artista del vetro Cosima Montavoci e sarà impreziosita da un’esibizione musicale in veneziano di un terzetto guidato da Giovanni Dell’Olivo.]

Un’edizione ricchissima che affianca al Concorso principale e a quelli paralleli, degli ospiti internazionali di grande rilievo e gli appuntamenti fissi dei programmi speciali; il tutto reso possibile grazie alla collaborazione della Fondazione di Venezia e al supporto di NH Venezia Rio Novo, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la piattaforma italiana di cinema on demand ‘breve’ WeShort, la più antica azienda produttrice di prosecco Carpenè-Malvolti, Cinit – Cineforum Italiano, la Municipalità di Venezia – Murano – Burano, il Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza e le Giornate della Luce di Spilimbergo, festival dedicato ai maestri della fotografia del cinema italiano.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21