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L’avvocato del boss: io vittima del sistema mediatico. E slitta il processo Saviano-Capacchione

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Sarà la Corte di Cassazione a valutare se è legittima e meritevole di essere accolta l’istanza di suspicione nell’ambito del procedimento per il caso Saviano-Capacchione. E’ quanto emerso nell’udienza tenutasi innanzi la Corte di Appello di Roma, appunto, del processo a carico del boss dei casalesi Francesco Bidognetti e del suo avvocato Michele Santonastaso per le minacce, aggravate dal metodo mafioso, da loro proferite nei confronti dello scrittore Roberto Saviano e della giornalista Rosaria Capacchione, nel corso del processo Spartacus.

La Corte di Appello ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte di Cassazione affinché il massimo organo giurisdizionale provveda a valutare, come prescritto dalla legge, l’istanza di suspicione sollevata personalmente dall’imputato Michele Santonastaso. Con un atto difensivo dai contenuti estremamente insinuanti, l’imputato Santonastaso ha infatti messo in discussione addirittura l’imparzialità del collegio giudicante della Capitale, denunciando un “clima processuale iniquo”, fomentato da presunte commistioni fra le parti offese Saviano e Capacchione e gli inquirenti, e paventandosi come vittima del “circuito mediatico”. A fronte di una simile istanza, la Corte di Appello di Roma, quale atto dovuto, non ha potuto far altro che trasmettere il fascicolo alla Suprema Corte, per ogni valutazione di competenza. Sia Saviano che la Capacchione si sono riservati di agire legalmente a tutela della loro onorabilità, a seguito di tale ulteriore allegazione denigratoria depositata dall’imputato Santonastaso. Purtroppo questo incombente comporta l’inevitabile sospensione del procedimento, che perdura da oltre un decennio, e l’ulteriore allungamento dei tempi di giustizia. In questo processo la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si è già costituita parte civile per il tramite dell’avvocato Giulio Vasaturo. Gli imputati sono stati già condannati in primo grado per le minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti dei due giornalisti.


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