Cronisti minacciati, Fnsi: “Colleghi sempre più nel mirino nel disinteresse di partiti e istituzioni”

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«I toni e i tempi della campagna elettorale portano il governo e le forze politiche a ignorare il fenomeno sempre più preoccupante delle aggressioni e delle minacce ai cronisti. Ormai non passa giorno senza che tentativi di linciaggio e minacce di morte, soprattutto attraverso i social, non raggiungano giornalisti in prima linea contro mafie, malaffare o semplicemente impegnati a smontare le mirabolanti affermazioni di qualche leader politico». A lanciare l’allarme è, ancora una volta, la Federazione nazionale della Stampa italiana.

«L’elenco è lunghissimo. Negli ultimi giorni è toccato a Mimmo Rubio, Karima Moual, Giacinto Pipitone, Luca Bottura, David Puente, Niccolò Zancan, Alberto Infelise, soltanto per fare alcuni esempi. Noti e facilmente rintracciabili sono anche gli autori delle minacce. Chissà perché, però, nessuna misura a tutela dei cronisti viene adottata dalle autorità competenti», denuncia la Fnsi.

«Il disinteresse per l’informazione accomuna da tempo le forze politiche, ma chi rappresenta le istituzioni non può assistere inerme alla quotidiana azione di killeraggio nei confronti di chi si sforza di fare il proprio dovere di cronista», conclude il sindacato, che torna a chiedere «efficaci misure per contrastare questi fenomeni per salvaguardare il ruolo della buona informazione e tutelare il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati».

“Ho la spiacevole sensazione che si stia creando un clima di particolare accanimento – dice il Presidente della Fnsi – e che oligarchi e squadristi di varia natura abbiano messo nel mirino i cronisti e le croniste che hanno a cuore la Costituzione. Mi auguro che le istituzioni vogliano intervenire un secondo prima del superamento del punto di rottura, ma nessuno potrà dire di non sapere, come nessuno può negare che nella legislatura appena finita non sia stata votata una sola norma a tutela dei giornalisti e della libertà di espressione.


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