Il Comune di Merano non espone lo striscione “Verità per Giulio Regeni”

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Sul sito di Amnesty International viene spiegato che lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni” ha fatto il giro del mondo. Insieme a La Repubblica da febbraio 2016 abbiamo lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo. Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto. Verità per Giulio Regeni” è diventata la richiesta di tanti enti locali, dei principali comuni italiani, delle università e di altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto questo striscione, o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere la verità sulla morte di Giulio”.

Tra i trecento Comuni che hanno aderito alla campagna di Amnesty International c’è anche quello di Merano, o meglio c’era, visto che la maggioranza in Giunta comunale e per volontà del sindaco Dario Dal Medico ha deciso di non esporre più lo striscione sul balcone del Comune. Nella seduta del 23 marzo scorso la mozione presentata dal consigliere del Partito Democratico Daniele Di Lucrezia insieme a David Augscheller di Sinistra ecosociale e i consiglieri Olivia Kieser e Julia Dalsant dei Verdi, in cui si chiedeva di esporre nuovamente lo striscione è stata respinta. Era stato tolto durante il commissariamento (senza spiegazione alcuna) del Comune quando nelle precedenti elezioni non si era arrivati a formare una maggioranza utile per governare la città in provincia di Bolzano. Bocciata per volontà della maggioranza Civiche-Svp a fronte di 14 voti a favore dei consiglieri del gruppo ecosociale e 21 voti tra gli astenuti. Una decisione che ha lasciato increduli i promotori dopo che nel Consiglio comunale del 2020 era stata approvata senza remore e lo striscione in lingua italiana e tedesca annoverava anche Merano tra i sostenitori di tutta Italia e di molti paesi esteri.

La proposta avanzata da Daniele Di Lucrezia chiedeva semplicemente di confermare l’adesione da parte del Consiglio, il Sindaco e la Giunta della campagna “contro ogni forma di tortura e violazione dei diritti umani, come quella che ha riguardato Regeni. Il Comune appare tutt’ora ente aderente e il nome di Merano appare sul sito di Amnesty International e la nostra mozione diventi l’appello di tutti quanto noi al fine di sollecitare il ministero degli Esteri affinché venga chiesta giustizia per Giulio Regeni”. La risposta del Sindaco Dal Medico non ha convinto i consiglieri promotori: «le tante campagne di sensibilizzazione vanno contestualizzate e la mozione su Regeni presenta una sensibilità particolare legata al 25 gennaio, la data in cui ricorre l’anniversario della sua scomparsa per sollecitare una giustizia particolare, ma nel frattempo sono successe cose inaspettate in questo mondo che hanno un clamore e un’ attenzione maggiore. Senza nulla togliere alla campagna su Regeni è una delle tredici campagne di Amnesty e tutte hanno pari diritto di adesione, per la condanna di ogni forma di sopruso e violenza.

Questa amministrazione vuole dare un segnale parzialmente diverso centrato sulla sensibilizzazione a giornate nazionali e internazionali affrontate ogni volta che si ricorrono dedicate a temi particolari, senza dare preferenze all’una o all’altra”. Daniele Di Lucrezia del Partito Democratico ha poi chiarito che la mozione era stata presentata a gennaio con il fine di contestualizzarla prevista per il 25 gennaio ma poi “saltata perché non ritenuta importante. Chiediamo che l’impegno preso nel passato venga riconfermato e proseguire ciò che il Comune di Merano aveva già creato”. Anche David Augscheller di Sinistra ecosociale ha poi preso la parola confessando di essere “sorpreso dalle parole del Sindaco e non riesco a capire le sue motivazioni. Parlare di una situazione piuttosto di un’altra non significa non prendere in considerazione le altre tragiche biografie e percorsi di vita. Quella su Regeni è una campagna di rilevanza nazionale, la cui adesione da parte del Comune di Merano è inserita nella lista di Amnesty International e a questo punto mi aspetterei che lei coerentemente faccia rimuovere e uscire dalla campagna nazionale perché non è più solo un’interruzione per una questione tecnica, quando, invece, si dovrebbe mandare avanti per solidarietà nei confronti di genitori di Giulio. Abbiamo parlato prima di dittature e regimi autoritari e sappiamo che in queste nazioni vengono fatte sparire le persone scomode». L’intervento finale che ha chiuso la discussione e sancito la bocciatura è toccato al Sindaco che ha rivendicato “la libertà di scegliere anche altre campagne che non devono essere nascoste durante l’anno” – e ha concluso su domanda di Augscheller se ne darà notizia all’Associazione – che “non intendo comunicare ad Amnesty International la non partecipazione”. Intanto però Merano non espone “Verità per Giulio Regeni. Keine Wahrheit für Giulio Regeni”. .


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