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Guido D’Ubaldo: “Presidente di tutti e resto in piazza accanto ai colleghi in difficoltà”

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E’ un giornalista sportivo il nuovo Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo, già segretario del consiglio nazionale. “Ma soprattutto – dice a poche ore dall’elezione – sono uno che vuole stare dove c’è da prendere parte nelle cause per i colleghi e per l’informazione, sia gli uni che l’altra in grande affanno in questo momento”

Da dove cominciamo? Dal precariato, dalle crisi delle aziende editoriali, dai ‘sette euro a pezzo se va bene’?

“Cominciamo da tutte queste cose messe insieme e so che sono tante e difficili. Per quanto l’Ordine non abbia ruoli sindacali io già come segretario nazionale ho voluto sempre partecipare alle battaglie fatte contro lo sfruttamento dei precari, per l’equo compenso, contro le minacce alla libertà di fare inchieste. Per me adesso inizia un percorso istituzionale, ma ciò non significa stare lontano dai problemi.  Come ho detto questa mattina dopo l’elezione, mi piacerebbe che terminata la campagna elettorale, dopo la legittima contrapposizione, si mettessero da parte le divisioni e si cominciasse a ragionare insieme su cosa fare, sulla riforma che in fondo tutti vogliamo per migliorare l’Ordine. Abbiamo tanti punti comuni nei programmi e io voglio essere il Presidente di tutti”.

Visto ciò che è accaduto con i problemi di questa tornata, forse la prima riforma da fare potrebbe riguardare il sistema elettorale?

“Sicuramente, è un punto dirimente. Questa è stata anche la prima volta del voto on line e sinceramente è stato un po’ farraginoso. Poi siamo andati a votare tre volte. Insomma ci sono cose da rivedere”.

La prima vera emergenza?
“Sono molte. Direi che i 45 esuberi in tre anni annunciati da Mediaset sono il primo brutto colpo. Ma poi bisogna prestare grande attenzione ai colleghi precari che vivono una  condizione molto difficile. Penso inoltre che sia ineludibile ripensare l’accesso all’Ordine perché è assurdo che alcune categorie come i videomaker, gli uffici stampa siano fuori. Ripeto qui quello che ho detto tante volte durante la campagna elettorale, penso all’Ordine come un luogo che non lasci indietro nessuno. Il mio impegno è proseguire quanto è stato già fatto nel Lazio, garantire formazione gratuita di qualità, cioè corsi che siano effettivamente utili per qualificarsi e/o riqualificarsi. Voglio dire: non è solo una questione di crediti perché lo stabilisce la legge, dobbiamo cercare di programmare una formazione da cui i colleghi possano attingere preparazione aggiuntiva e in modo totalmente gratuito”.


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