Piazza Giancarlo Siani non piace all’ex sindaco di Vico Equense. “Qui non c’è malavita”

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Girano imitazioni del sottosegretario Claudio Durigon, diventato famoso questa estate perché voleva cancellare l’intitolazione del parco di Latina a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un’uscita altrettanto infelice l’ha fatta nei giorni scorsi l’ex sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio, nel corso di un’intervista sul canale YouTube del settimanale Agorà Penisola Sorrentina. Ha detto testualmente: “Non mi piace che Vico Equense abbia dedicato la sua piazza più importante a Giancarlo Siani”. Frase terribile, peraltro pronunciata il giorno dell’anniversario dell’assassinio di Siani. Quella piazza ha un senso profondo perché il giornalista trascorreva lì le sue vacanze. Ma per l’ex sindaco non è sufficiente. “Siani merita certamente tantissimo ma la sua battaglia è stata altrove, a Torre Annunziata. Non è giusto associare Vico Equense a problemi di malavita”. Insomma l’intitolazione ha creato un problema di immagine. L’affermazione di Migliaccio ha provocato già molte reazioni, in primis quella della Fondazione intitolata al giornalista ucciso dalla camorra nel 1985 ,che auspica l’intitolazione di altre cento piazze a chi ha combattuto contro la criminalità organizzata perché si tratta di gesti simbolici che vanno bene ovunque. E di sicuro vanno bene in Campania.
Una lunga nota di amarezza e condanna per quella frase è stata pubblicata dal Sugc, il sindacato dei giornalisti campani. “Giancarlo Siani è un simbolo potentissimo per la nostra comunità, per i valori che esprime e per il messaggio che la sua storia ha lasciato ai giovani. – si legge nel documento – Intitolare a lui la piazza principale di Vico Equense è stato un gesto coraggioso e importante da parte dell’amministrazione comunale. Peccato che l’ex sindaco Benedetto Migliaccio, leader locale del centrodestra, non la pensi così. La toppa che cerca di mettere dopo le sue deflagranti dichiarazioni è peggiore del buco. Dire che Vico Equense non è Torre Annunziata e che nella città della costiera la camorra non esiste è un’affermazione di una gravità assurda. Strano che uno che ha fatto il sindaco e che fa l’avvocato in quel territorio non si sia accorto dell’esistenza della malavita organizzata. E, in ogni caso, come ha detto bene Paolo Siani, ‘la lotta alla mafia non ha confini’. Siamo felici che oggi la piazza principale abbia il nome di un eroe civile che non è il simbolo di un quartiere o di una città, ma di un impegno che vede in prima linea ogni giorno migliaia di uomini dello Stato e della società civile”.


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