Giornalismo sotto attacco in Italia

Il no alla riforma Cartabia è di sinistra

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Una crisi di Governo sulla riforma della giustizia sarebbe un fatto gravissimo per l’economia. Eppure, ne varrebbe la pena, perché le modifiche introdotte dalla Cartabia – che azzerano circa 150 mila processi all’anno per scadenza dei termini – sarebbero socialmente insostenibili. Infatti, dietro ogni processo fallito c’è una vittima che si sentirebbe abbandonata dallo Stato e così diventerebbe nemica dello Stato. Il trauma di un no a Draghi sarebbe enorme, ma si eviterebbe di consegnare il Paese a mafiosi e corrotti. Che già stanno cercando di rientrare nelle aule di governo da condannati, con il referendum per l’abolizione della Severino.

Ma guai a mettersi dalla parte delle parti lese, perché arriva subito l’accusa di “giustizialista” e “manettaro”. Ovvero uno che pretende addirittura che i colpevoli siano puniti e le vittime risarcite. Faccio allora un appello alla sinistra, da elettore di sinistra: se il lodo Cartabia rimane così, non votate la fiducia. Meglio una crisi di Governo, che una crisi dello Stato di diritto. L’unico ordinamento che protegge i deboli dai prepotenti.

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