Morti sul lavoro, i media e la sensibilità

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La morte di Luana D’Orazio ha sconvolto l’opinione pubblica e i media se ne stanno occupando diffusamente. Ma anche ieri sono rimasto sconvolto per l’ignoranza mediatica sull’argomento, che non interessa a giornali e televisioni. Una piccola chicca” sono morti dall’inizio dell’anno 187 lavoratori sul lavoro”. In realtà ci sono già stati 230 morti. Chi diffonde il numero di morti inferiori è l’Inail che non spiega mai che quelle che denuncia sono le morti che arrivano dal territorio, che non sono rappresentative di tutta la realtà lavorative, che le loro sono “solo” le morti inerenti ai loro assicurati. Tutti gli anni “spariscono” quasi un terzo delle morti sul lavoro, che tra l’altro non sono mai state in calo da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. I morti sono tutti registrati in appositi file e non temo smentite. Da quel giorno di lavoratori ne sono morti oltre 20000, se ci mettiamo anche i morti sulle strade e in itinere Da quel giorno sono spariti dalle statistiche oltre 1600 agricoltori schiacciati dal trattore. E le morti in nero? E tutte le altre categorie non assicurate all’Inail che fine fanno? Evidentemente sono morti che resuscitano. Con grande amarezza devo constatare che il mio lavoro di denuncia in questi 14 anni non è servito a niente: che non interessa a nessuno, né alla politica, né ai media, e neppure all’opinione pubblica. Solo tra qualche giorno si saranno tutti dimenticati della morte di Luana D’Orazio e tutto tornerà come prima; con due o tre morti al giorno per infortuni sul lavoro, che non interessano però a nessuno.


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