“L’Affare Modigliani”. Cento anni di trame, crimini e misteri intorno al pittore italiano del ‘900 più conosciuto e più’ pagato del mondo

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Presentano il libro- inchiesta il Presidente della FNSI Giuseppe Giulietti, il Direttore di Articolo21 Stefano Corradino, dal Presidente di Stampa Trentina Rocco Cerone. Introduce il Presidente emerito, Senatore Pietro Grasso.

Truffe, esposizioni con quadri falsi, prolifici falsari, fondazioni nate dal nulla. Guerre intestine che ruotano attorno a critici d’arte o presunti tali e malfattori, che negli ultimi decenni hanno fatto la loro fortuna legando il proprio nome a quello di Amedeo Modigliani. Sono alcuni dei temi del libro-inchiesta ‘L’Affare Modigliani’ di Claudio Loiodice e Dania Mondini. Un lavoro che viene presentato il 22 aprile alle ore 16 in un evento su piattaforma ZOOM, dal Presidente della FNSI Giuseppe Giulietti, dal Direttore di Articolo21 Stefano Corradino e dal Presidente di Stampa Trentina Rocco Cerone. Introduce il Senatore Pietro Grasso autore della postfazione.

A cento anni dalla morte (1920-2020) sono migliaia in tutto il mondo i trafficanti di opere d’arte, il cui unico interesse è il profitto, opere che in poco tempo acquisiscono un valore immenso, decuplicano le stime in prestigiose case d’asta.  Un business stimato in almeno 11 miliardi di euro, che probabilmente non è sfuggito alla criminalità organizzata e a riciclatori internazionali. Il libro permette aprire un varco su uno spaccato di storia che va dai primi del’900 fino ai giorni nostri. Protagonisti oltre a Modigliani e la sua discendenza, abili falsari, galleristi disonesti, amministratori compiacenti e critici d’arte complici. Otto capitoli con altrettante scene del crimine ambientate in molte città italiane, Livorno, Roma, Genova e Palermo, ma anche a Londra, Parigi, New York e Ginevra, per raccogliere testimonianze e documenti preziosi, molti dei quali inediti e rivelatori e per la prima volta resi pubblici. Un testo che coraggiosamente rende pubblici nomi e cognomi dei responsabili di crimini e oscure trame documentandone le responsabilità. Nomi eccellenti del mondo dell’arte e degli affari non hanno mai replicato alle dirette accuse. Nonostante questo lo strumento della querela come atto temerario, anche questa volta è servito come tentativo per intimorire e screditare gli autori. Per questo tutta la federazione nazionale della stampa ed i professionisti tutti dell’informazione si schierano a sostegno degli autori e del loro lavoro.


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