Giornalismo sotto attacco in Italia

Michail Gorbačëv, l’uomo che sognava in grande 

0 0
Michail Gorbačëv è stato uno dei grandi protagonisti del secolo che lui stesso ha contribuito a rendere breve, prendendo atto della necessità di modificare radicalmente le numerose storture di un sistema, quello sovietico, che a metà degli anni Ottanta, quando ne assunse la guida, già mostrava crepe evidenti.
Gorbačëv sarà ricordato per sempre come l’uomo della Perestrojka e della Glasnost’, le riforme e la trasparenza, il tentativo di salvare l’URSS dalla disgregazione, prontamente avvenuta dopo di lui a causa della pessima azione di governo di El’Cin e del tremendo declino cui condusse un Paese orgoglioso come pochi e fiero della propria storia e delle proprie tradizioni.
Gorbačëv, insignito con il premio Nobel per la Pace nel 1990, compie novant’anni ed è come se fosse calato l’oblio sulla sua nobile persona. Troppo grande, troppo ingombrante, troppo visionario, non più funzionale ai disegni scioccamente egemonici dell’Occidente e considerato da una parte dei russi un debole, un personaggio cedevole, una delle cause della dissoluzione dell’URSS. Era, invece, un uomo che sognava in grande e lo è rimasto nel tempo. Ascoltare e leggere Gorbačëv significa, infatti, accendere la luce sul presente e sul futuro, immergersi in un libro di storia vivente, comprendere le dinamiche della politica, comprese le peggiori, e rendersi conto della sua complessità. Ma significa soprattutto riflettere, ancora una volta, su ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato, sul dramma di una fine politica precoce, dannosa per tutti, devastante per gli equilibri internazionali e straziante per una Russia ormai in disarmo, costretta, dopo un decennio d’abisso, ad affidarsi a Putin per ritrovare un minimo di dignità, con tutto ciò che questo ha comportato in termini di deriva autoritaria dello Stato e violazione sistematica dei diritti umani.

L’Unione Sovietica di Gorbačëv è stato l’ultimo esempio di un compromesso possibile fra il mondo di ieri e il mondo di domani, andato in frantumi per la viltà e la pochezza morale di molti, nella funesta illusione che la storia fosse ormai finita e che il pianeta potesse andare avanti seguendo nella sua interezza un solo modello, per di più sbagliato.
Michail Gorbačëv, dal canto suo, aveva capito tutto ma è stato, sostanzialmente, deposto. E così, ha ammainato la bandiera rossa e, da allora, è stato considerato, a ragione, una delle personalità più interessanti a livello globale.
I nostri migliori auguri a un sognatore che non si è mai arreso e, ne siamo certi, continuerà a lottare.

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.