Willy, stop a chi sparge odio contando sull’immunità digitale.

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Nella tragedia della morte di Willy, mi hanno colpito vari aspetti. Alcuni positivi:  i testimoni parlano. Sia quelli qualificati, che la gente intervistata. Non c’è omertà. Anzi, in molte dichiarazioni traspare il rimorso per il silenzio tenuto in occasione di precedenti risse. Inoltre, c’è il riserbo assoluto della famiglia. Avrebbe potuto inscenare sfoghi, pianti e lanciare accuse e invece nessuno sa nemmeno che volto abbiano i genitori. Poi c’è il risvolto negativo: l’oltraggio della vittima fino all’odio razziale da parte dei linciatori del web ben riconoscibili, in aperta sfida alle leggi esistenti, ritenute evidentemente impotenti.  Ci saranno sicuramente fiaccolate o altre manifestazioni di solidarietà per la famiglia del giovane Willy, ma il risarcimento più forte deve venire dalla giustizia. Con un processo rigoroso e con il perseguimento – finalmente rapido – di chi sparge odio contando sull’immunità digitale.

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