Verini: “in Commissione i giornalisti minacciati per aver smascherato le fake news”

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Esiste e lavora da tempo un comitato contro le minacce ai giornalisti all’interno della Commissione parlamentare antimafia dove probabilmente, fino a ieri nessuno pensava di dover portare anche le minacce che arrivano sui social ai giornalisti che sollevano il velo sulle fake news, sugli autori e sui legami politici ed economici che questi hanno. Eppure il metodo utilizzato contro i cronisti che smascherano notizie false è simile, diciamo pure sovrapponibile, a quello mafioso. Walter Verini, che quel comitato lo presiede, è convinto che sia giunto il momento di fare un focus su quanto sta succedendo ai giornalisti che rivelano contenuti e autori delle fake news e che per questo vengono minacciati in modo seriale e allarmante. “Purtroppo stiamo assistendo ad un’escalation che sembrava impossibile, incredibile. E molto preoccupante.  – dice – Per questo alla ripresa dei lavori sentiremo i giornalisti che hanno subito minacce a causa del loro lavoro di analisi delle notizie false. Il fatto poi che molte di queste siano legate ai migranti e agli sbarchi ci fa riflettere oltremodo, alcune  minacce sono palesemente legate a odio razziale. L’incitazione all’odio razziale è un reato, così come lo sono le minacce, le calunnie, la diffamazione”.

Quindi lei ritiene che abbiamo già degli strumenti per difenderci dalla rete degli squadristi del web?
“Esiste una cornice normativa. La legge Mancino per esempio, che vieta di utilizzare slogan e gesti che inneggiano al nazifascismo. Si può pensare di prevedere il reato di apologia di fascismo. Dunque si tratta di capire come intervenire in un fenomeno nuovo, quello delle minacce di stampo fascista sul web. Non è semplice perché anche con l’introduzione della legge sull’odio razziale fu complicato convincere della necessità di quella norma persino  gruppi di convinti antifascisti. Perché il limite della libertà di espressione è sacro. Però noi abbiamo il dovere di analizzare il processo che è in atto sul web e non possiamo non tenerne conto ai fini di un intervento organico e valido per tutti”.
Saranno ascoltati tutti i cronisti minacciati per aver raccontato la verità sui migranti e svelato le notizie false? Sono tanti…
“Io penso che dobbiamo sentire tutti perché è importante accendere un faro su questa vicenda. Per capire meglio, tutti insieme cosa si può e si deve fare”


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