Inclusione scolastica, verso un nuovo status per assistenti all’autonomia?

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di Chiara Ludovisi

La proposta congiunta delle federazioni Fand e First prevede una procedura concorsuale per titoli ed esami, per assorbire nell’organico del Miur i circa 54 mila assistenti che svolgono questo lavoro da almeno un anno

ROMA – Garantire stabilità e tutele agli assistenti all’autonomia e comunicazione, per assicurare l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità: è questo, in sintesi, l’obiettivo della proposta di disegno di legge elaborata e presentata nei giorni scorsi dalle federazioni First e Fand. Concretamente, l’intento è di internalizzare queste figure professionali, che all’interno del processo inclusivo svolgono un ruolo fondamentale e che oggi fanno capo agli enti locali.

La proposta armonizza le norme nella legge 104/1992 e nel dlgs 66/2017, con l’attribuzione di competenza al Miur, che garantirebbe determinerebbe stabilità agli operatori e continuità assistenziale agli alunni.

La proposta prevede una procedura di sanatoria di tutto il personale che lavora in questo settore, da almeno un anno, indipendentemente dal titolo di studio, realizzabile attraverso una procedura concorsuale per titoli ed esami e formazione di conseguente graduatoria. Questo permetterebbe di assorbire nell’organico del Miur tutti gli assistenti, che secondo l’Istat oggi sarebbero circa 54 mila.

E’ inoltre previsto che l’assistente all’autonomia e comunicazione, superato il concorso, mentre prosegue il suo lavoro accanto all’alunno, al tempo stesso debba, entro il termine di un anno, completare il suo specifico percorso professionale con riferimento al tipo di assistenza che è chiamato a svolgere.

La definizione del profilo di inquadramento degli assistenti è affidata a un apposito decreto attuativo e alle trattative che il Miur dovrà intraprendere con le varie rappresentanze dei lavoratori, per la giusta configurazione normativa contrattuale del profilo professionale all’interno del Ccnl del comparto scuola.

La proposta è stata presentata la scorsa settimana a Roma, presso la Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, dal presidente nazionale della Fand-Anmic Nazaro Pagano, dal presidente della First Maurizio Benincasa, dal presidente dell’Ens Giuseppe Petrucci, dal presidente di Uici Mario Barbuto, dal presidente nazionale Anmil Zoello Forni, dal presidente nazionale di Unms Antonino Mondello, dal presidente nazionale di Anglat Roberto Romeo e dal presidente nazionale di Arpa Sabina Savagnone. Presente anche l’associazione Asacom, rappresentata da Lucrezia Quadronchi. Sono intervenuti diversi parlamentari e giornalisti.

I presidenti delle diverse associazioni, prima di illustrare la proposta, hanno sottolineato l’importanza della figura professionale dell’assistente all’autonomia e comunicazione nel processo di inclusione per l’alunno con disabilità, nonché il grave disagio che ogni anno vivono gli studenti e le famiglie per la disarticolazione del detto servizio, l’insufficienza delle risorse in capo agli Enti locali i quali ormai non sono più in grado di garantire un servizio in modo effettivo, tutelante e non discriminante.

Da redattoresociale

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