#2GIUGNO – Evitiamo che sia segnato dalla violenza delle fecce tricolori

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La destra sta all’opposizione ed è giusto che faccia il suo mestiere, dicendo peste e corna del Governo. Fin qui, nulla di strano. Anzi, finché il potere è criticabile senza che ci siano arresti e violenze, vuol dire che la democrazia è in salute. Diverso è il discorso quando Salvini e la Meloni tentano di deporre il 2 Giugno una corona all’Altare della Patria, simbolo nazionale unificante, che sarebbe sconsacrato da un omaggio di parte. Di qualsiasi parte.

Purtroppo sulla Festa della Repubblica incombe anche il rischio di presenze sovversive dei neo-fascisti di casapuond, “marcia su Roma”, più i pappalardisti in gilet arancione, ultima ernia di chi cerca di sollevare il Paese dalla “vergogna” della democrazia. Ridurre tutto questo a folclore muscolare di attaccabrighe di professione sarebbe un errore. In giro c’è molta frustrazione infiammabile, che potrebbe convertirsi in rabbia con il solo fiammifero di un incidente serio. Servirà quindi accortezza e decisione per contenere tutte le provocazioni di chi è logorato dal procedere del Governo Conte, ma evitando soprattutto che questa ricorrenza sia segnata dalla violenza delle fecce tricolori.

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