Bija, il trafficante di uomini scrive post intimidatori contro Nancy Porsia, che per prima ne ha descritto la pericolosità

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Abd al-Rahaman al-Milad, detto Bija, non ha preso bene l’inchiesta di Avvenire sulla sua controversa missione in Italia nel 2017, anzi si è molto arrabbiato e ce l’ha con i giornalisti, con una in particolare Nancy Porsia, la freelance che è stata tra i primi a documentare già nel 2016 l’ascesa del “comandante Bija”. E’ stata poi la foto pubblicata da Avvenire nell’inchiesta di Nello Scavo a provare che l’uomo, considerato appunto un trafficante di migranti violento e pericoloso, a fornire la prova di un suo contatto con il Governo italiano, il che ha messo in imbarazzo lo nostra intelligence. Molto rumore e molta trasparenza su quell’incontro al Cara di Mineo, troppo per il “comandante”, che adesso accusa i giornalisti e dice, come riporta sempre Avvenire, che continuerà a difendere la sua patria. Ma nelle sue dichiarazioni c’è di più, parole inquietanti per esempio in relazione al fatto che era in Italia con documenti autentici, ” altroché falsi”, dice. Ancor più grave è il fatto che posta sui suoi (molti) profili social le domande che gli sono state poste dai giornalisti e, elemento gravissimo,  in uno degli ultimi post ha inserito la foto del profilo Facebook della giornalista che per prima ha scritto di lui, Nancy Porsia appunto, di cui non fa il nome ma mette la foto autentica e dice che ha “raccontato menzogne”. Di più: ha dimostrato nei post di conoscere dettagli della vita privata e familiare della giornalista, al punto che la stessa in queste ore ha chiesto alla piattaforma che venga cancellato quel post per la evidente portata intimidatoria, oltre che diffamatoria, e per i rischi che può correre sia lei che la sua famiglia. Va ricordato che l’Onu accusa Bija d’essere un signore della guerra tra i principali boss del traffico di esseri umani.


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