8 marzo. 231 mila infortuni e 16 mila malattie professionali: i dati Inail al femminile

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Alla vigilia della Giornata internazionale delle donne, online il nuovo Dossier Donne dell’Inail che analizza il fenomeno infortunistico e tecnopatico al femminile: 231 mila infortuni, 111 casi mortali, quasi 16 mila le malattie professionali denunciate e 405 infortuni domestici

 

ROMA – Alla vigilia della Giornata internazionale delle donne dell’8 marzo, è online il nuovo Dossier Donne dell’Inail che analizza il fenomeno infortunistico e tecnopatico al femminile. Le denunce pervenute all’Istituto per infortuni sul lavoro avvenuti nel 2017 che hanno riguardato le donne nelle tre gestioni principali (Agricoltura, Industria e servizi, conto Stato) sono state 231.067, e restano sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, con un incremento pari allo 0,3%. A queste si aggiungono le 47 del settore Navigazione e le 405 della gestione autonoma casalinghe.

Dall’analisi sulle caratteristiche di infortuni e malattie professionali condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail sui dati consolidati del 2017, emerge anche che i casi mortali denunciati che hanno coinvolto lavoratrici sono stati 111 (tre in più rispetto al 2016), 65 dei quali sono stati riconosciuti positivamente dall’Istituto. Nessuna denuncia per eventi mortali è stata registrata nel settore Navigazione, mentre delle tre denunce che hanno interessato le casalinghe nel 2017, due casi sono stati accertati positivamente.

Tra il 2013 e il 2017 le denunce di infortunio, per uomini e donne nel complesso, sono diminuite del 7,7% (dalle 694.991 del 2013 alle 641.429 del 2017). A fronte di un aumento dell’1,6% dell’occupazione femminile, le denunce delle lavoratrici sono passate dalle 245.252 del 2013 alle 231.067 del 2017, con una diminuzione percentuale del 5,8%, più contenuta rispetto a quella rilevata tra i lavoratori (-8,8%). Nello stesso quinquennio l’incidenza delle donne sul totale degli infortuni è salita dal 35,3% al 36,0%.

Le differenze di genere sono ancora più accentuate nel confronto tra le variazioni percentuali delle denunce di infortunio con esito mortale, che per le lavoratrici sono state cinque in meno, dalle 116 del 2013 alle 111 del 2017 (-4,3%), mentre la diminuzione rilevata per i lavoratori nello stesso arco temporale è stata del 10%. L’incremento contenuto dei casi mortali femminili registrato nel quinquennio è la sintesi di un andamento altalenante, a differenza dei casi maschili, in calo costante, con la sola eccezione del 2015.

L’Incidenza del rischio “In itinere” – Per le lavoratrici, l’incidenza degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto casa-lavoro-casa, si conferma anche nel 2017 molto più elevata rispetto ai lavoratori, sia in valore assoluto (rispettivamente 52.823 casi contro 48.714) sia in percentuale (22,9% contro 11,9%). Una forbice ancora più ampia se si considerano le denunce di casi mortali: anche nel 2017 tra le donne più di un decesso su due (52,3%) è avvenuto in itinere, mentre tra gli uomini lo stesso rapporto è stato pari a circa uno su quattro (24,2%). I primi dati provvisori del 2018, pubblicati nella sezione Open data del sito Inail, confermano la tendenza, registrando una quota di decessi avvenuti per le donne nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro pari al 53% del totale (55 su 104).

Le malattie professionali. Le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2017 sono state quasi 15.851 (785 in meno rispetto al 2016), pari al 27,3% delle 58.025 tecnopatie denunciate nel complesso. L’aumento del 12% rispetto alle 51.822 denunce del 2013 è l’effetto di un incremento pari al 5,5% tra le donne e al 14,6% tra gli uomini. Il 74% delle denunce di malattia professionale presentate dalle donne nel 2017 si è concentrato nella gestione più grande dell’Industria e servizi (a fronte dell’81,3% delle denunce maschili), il 23,5% nell’Agricoltura e il restante 2,5% nel conto Stato. Quest’ultima gestione – a causa della forte presenza femminile tra gli occupati di molti settori del pubblico impiego, come la scuola e il servizio sanitario nazionale – detiene il primato di incidenza percentuale femminile tra le denunce di malattia professionale (396 casi su 715, pari al 55,4%). Anche nel 2017, a colpire le lavoratrici e i lavoratori sono state soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo e quelle del sistema nervoso, che insieme rappresentano il 76,2% delle denunce. Tra le patologie del sistema osteo-muscolare, le più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli, mentre tra le malattie del sistema nervoso, oltre il 99% è rappresentato dalla sindrome del tunnel carpale. Notevole la differenza tra uomini e donne: le malattie citate rappresentano il 71% delle denunce maschili, e ben il 90,1% di quelle femminili (oltre 14mila delle 15.851 denunce complessive).

I dati delle done in pillole:

– Infortuni sul lavoro denunciati: 231.067 (+0,3% rispetto al 2016);
– Casi mortali denunciati: 111 (108 nel 2016);
– Infortuni in itinere denunciati: 52.823 (+4,0% rispetto al 2016);
– Casi mortali in itinere denunciati: 58 (56 nel 2016);
– Infortuni domestici denunciati: 405 (-27,2% rispetto al 2016);
– Malattie professionali denunciate: 15.851 (-4,7% rispetto al 2016). (DIRE)

 

Da redattoresociale


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