7 luglio. Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità. L’adesione di Articolo 21, Fnsi e Usigrai

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Sono migliaia le adesioni di associazioni, comitati, scuole, musicisti, giornalisti, scrittori, singoli cittadini che hanno risposto all’appello “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” da indossare oggi  7 luglio, promosso da Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, ANPI e dal giornalista Francesco Viviano. Articolo 21 ha rilanciato dal primo momento l’iniziativa e la sostiene continuamente con tutto il suo direttivo. Dal presidente Paolo Borrometi, alla presidente onoraria Barbara Scaramucci, dal direttore Stefano Corradino a Beppe Giulietti, tra i fondatori di Articolo 21 e oggi presidente della Fnsi.  Ma anche Antobella Napoli, responsabile comunicazione e rapporti istituzionali, Graziella di Mambro, responsabile legalità, Paola Venanzi, membro storico del direttivo e Sergio Natucci.

Appuntamento centrale ore 11 in Piazza Immacolata San Lorenzo – Roma. Saranno  presenti Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele e Giuseppe De Marzo, coordinatore della rete di Numeri Pari.

Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso- si legge nell’appello- erano vestiti i tre bambini annegati nei giorni scorsi davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle ore madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini.

Anche la federazione nazionale della Stampa italiana ha aderito all’iniziativa promossa da don Luigi Ciotti per richiamare l’attenzione sui valori e sulla tutela della dignità umana”.

“Si tratta di principi inderogabili – si legge nel comunicato ufficiale  -sanciti dalla Costituzione e richiamati nella legge professionale, nonche’ in numerose carte deontologiche, a cominciare dalla Carta di Roma”.

Un comunicato di adesione è stato diffuso anche dal’Usigrai che evidenzia il valore del gesto di indossare una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanit, per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà.

Una maglietta rossa, un indumento rosso, come quella che indossavano Aylan e i 3 bambini annegati davanti alle coste libiche. Tingeremo di rosso – annuncia in una nota il sindacato dei giornalisti Rai – il nostro sito internet, i nostri social, pubblicando le nostre foto con una #magliettarossa”.


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