Centro Astalli, da anni in prima linea nella difesa di chi fugge attraverso il Mediterraneo

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Giornalisti attenti non solo agli informatori, ma anche a chi difende i valori della civiltà, della convivenza, o per meglio dire del vivere insieme. E’ questa la ragione per cui Articolo21 ha voluto premiare anche il Centro Astalli, la sezione italiana del  servizio dei gesuiti ai rifugiati, da anni in prima linea nella difesa di chi fugge attraverso il Mediterraneo ma non quasi mai vie legali per cercare rifugio al di là del Mediterraneo, o Mare Grande, o Mar Bianco.

Cosa succeda nel Mediterraneo, non solo sulle sponde, è problema che non può e non deve essere rimosso dalla nostra consapevolezza. Cosa succeda ai punti di imbarco, lungo le vie carovaniere dei nuovi schiavi: e poi sulle navi, sulle vie di navigazione, dopo gli attracchi, una volta arrivati…. “da noi”. Per tenere le luci accese su questo gigantesco problema, che riguarda direttamente centinaia di migliaia di persone e per immediata conseguenza centinaia di milioni di essere i umani, noi europei e loro, nordafricani, profughi, fuggiaschi, aspiranti rifugiati, vecchi, donne, bambini, giovani, uomini e donne in carne ed ossa, pere tenere accese le luci su tutto questo, sui traffici, i trattamenti, i guadagni illeciti, i finanziamenti illeciti, i mercati, i compromessi indicibili, occorre un patto tra operatori: operatori dell’aiuto, del soccorso a terra, dell’aiuto, del soccorso in mare, e operatori dell’informazioni. Un patto a dire tutto, a soccorrere tutti, a raccontare tutto, senza omertà, senza camuffamenti. Ne va della nostra civiltà, e quindi della civiltà di noi stessi, individualmente. Ecco le ragioni di un premio, che non è una cerimonia, ma un impegno: un impegno a non confondere i piani ma anche a non sperare le strade, gli impegni, le priorità. Civiltà o barbarie non è questione che si possa porre in secondo piano. Il Centro Astalli ci ha aiutato per anni a ricordarlo, e questo è il motivo di un impegno che non può non procedere, insieme, accanto a chi cerca diritti.


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