“New York: la vita deve continuare”

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Gente  mascherata, feste e  allegria alla parata di Halloween. Sul mio Whatsapp questa mattina presto quando mi sono svegliata ho trovato con stupore tanti messaggi inviati da amici di New York che non avevano rinunciato a festeggiare Halloween.Era la loro risposta all’attentato di Lower Manhattan che ha fatto 8 morti e 11 feriti. La città, pur con la paura che serpeggiava, non si è fermata. Ed è stata la miglior risposta che i newyorchesi potessero dare all’atto di terrore compiuto in nome dell’ISIS da un uzbeko fuori di testa con la barba lunga arrivato negli Stati Uniti nel 2010 con tanto di carta verde,il permesso che consente di lavorare. Mi piace non ricordare neppure il suo nome,ora è ricoverato in un ospedale della metropoli e immagino quante domande gli inquirenti avranno da fargli. Mi auguro che paghi duramente per  quanto ha commesso e per quelle vite innocenti che ha spazzato via guidato da una folle ideologia che semina solo morte e terrore. I nostri valori sono molto diversi dai suoi e mettono la pace e il dialogo ai primi posti.Ero andata a dormire con una grande rabbia,  dopo essere rimasta inchiodata per alcune ore alla Cnn cercando di capire che cosa di fosse dietro questo nuovo atto di terrore.  Le immagini trasmettevano il caos  tipico di quando ancora non si è capito che cosa sia successo e si teme che altri terroristi  possano colpire ancora, le strade bloccate dalle forze dell’ordine,le transenne, le macchine della polizia con i lampeggianti, i vigili del fuoco, le ambulanze le sirene. Un copione triste, che purtroppo Manhattan ha già vissuto,  ancora in quella zona già insanguinata dal tragico attacco alle Torri Gemelle nel 2001. Un pezzo di città che era rinato, dove ora  si va in bicicletta e a  fare jogging lungo il fiume.

Un parco dove si portano i bambini a giocare e dove  si cerca una pausa dalla frenesia newyorchese. A pochi passi di distanza c’è la Freedom Tower sorta sulle ceneri del World Trade Center. Colpire proprio in quel punto significa voler  ferire la capacità di resistenza e di rinascita dell’America. Questa volta però è stato diverso. Non c’è stata la regia sofisticata di  un’ organizzazione come Al Qaida dietro l’attacco. L’uzbeko ha agito da solo lasciando un foglietto farneticante nel quale cita l’ISIS, un esercito di esaltati ormai allo sbando dopo la caduta anche di Raqqa. Terroristi ancora più pericolosi pero’,perché in fuga e di ritorno ai luoghi di origine, tra i quali i nostri paesi europei.  New York ha reagito, non si è fatta intimorire dal gesto di un lupo solitario che,magari scopriremo, si era radicalizzato su internet. La parata non è stata cancellata e il  sindaco De Blasio ha scelto di sfilare con la gente mascherata lungo la sesta Avenue. Un grande esempio. Teniamolo  presente,perché lo sappiamo che potrebbe succedere di nuovo da qualche altra parte  anche a casa nostra,in Europa. Niente paura davanti ai terroristi,non modifichiamo le nostre abitudini, la vita deve andare avanti.


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