Asoriba, l’app per chiese e fedeli. E per pagare la “decima”

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Antonella Sinopoli

Fede e tecnologia. O, sarebbe meglio dire, chiese e tecnologia. In Africa le chiese nascono come i funghi, chiese cristiane di ogni tipo. Nelle grandi città o nei villaggi più remoti. Basta avere un po’ di denaro, lo spazio non è un gran problema e poi una gran dose di retorica, che non manca mai. I pastori non hanno bisogno di nessun abito talare o lasciapassare, basta che ci sappiano fare ad animare la folla, agitare il vangelo e convincere della venuta – ovviamente prossima – di Cristo sulla terra.

Dal numero dei fedeli che si riesce a raccogliere intorno a sé, dipende lo status del pastore in questione e, naturalmente, la sua ricchezza. E sì, perché nell’Africa Sub-sahariana, il pagamento della “decima” (decima parte del proprio reddito) è praticamente obbligatorio. E chi non ha soldi, piuttosto non frequenta le chiese. È così che funziona. Un mestiere come gli altri, quello del pastore, un vero e proprio business, assicurato anche dalla voglia intrinseca di far parte di una comunità da un lato e dal timore dell’aldilà dall’altro. Insomma, modello americano… Continua su vociglobali


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