Ventimiglia al cartoccio, Milano sushi e via così tra fast e slow food

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Gli scogli liguri confinanti con i francesi appaiono come tavole imbandite di cibi al cartoccio. Si vedono, infatti, qui adagiate  decine di forme accartocciate in carta argentata…

Gli indigeni e i turisti rivieraschi dall’autostrada si chiedono: sarà grande barbecue, kermesse artistica new entry, exploit turistico? Intanto sulla riva stradale tra le due frontiere già troneggiano quelli che “qui non li vogliamo, prendeteveli voi”:  Ventimiglia leghe sopra i mari.

In mezzo alle due frontiere ci stanno le forze dell’ordine (per quanto ignare del significato “forze” e “ordine”) perché il continente europeo -altrimenti nomato Europa Unita concepita innanzi tutto (a suo dire) sul rispetto della carta universale dei diritti umani- ancora non s’è messo d’accordo sulla natura umana dei termini “forze” e “ordine”. Ed è in questo tratto di frontiera che i viaggiatori/turisti/indigeni, se si degnano di sostare, finalmente realizzano che “cosa” sono quelle carte argentate: no barbecue, no arte, no turistico exploit sugli scogli di Ventimiglia. Quegli infagottati sono animali umani evasi dai campi di concentramento (di morte) contemporanei uguali a quelli nazisti degli anni ’40 (tanto per fare un esempio) che nessun paese europeo sa rifugiare (rifugio: cfr. dizionario)…

Dopo i cartocci liguri si passa (volendo indagare) agli acquari lombardi gestiti direttamente in stazione Centrale. Per impedire agli indigeni la possibilità di scegliere cosa dare in pasto alla propria mente, qualche umano di buona volontà ha pensato di rivestire gli acquari con carta da pacchi: il solo modo per comunicare che quelli non sono acquari da cui attingere il fiero pasto, ma opera (di pura misericordia volontaria) per differenziare gli animali da mantenere ancora in vita da quelli che già sono stati mandati al mattatoio.

In nostra epoca di pandemia per cibori masterchef -sì trend da surclassare perfino i già noti fattucchieri d’accatto occupanti le più remore reti satellitari- come si permettono questi alimenti (pardon elementi) d’interferire in questa volgare maniera, peraltro pur in tempo expo?


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