Non sono i migranti malati. Siamo noi europei quelli a rischio epidemia

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E’ già iniziato il giubileo della misericordia davanti alle stazioni di Milano e Roma. I migranti respinti delle autorità sono aiutati dalle persone. Nonostante la destra nero-leghista voglia ignorarli per degradarli  a uomini-topo e poi gridare con le felpe all’uso della forza per derattizzare la società.

Il Papa chiede ponti e non muri. L’Europa delle cattedrali risponde che il problema è degli stati del sud. Le regioni italiane rispondono che il problema è delle regioni del sud. Le regioni del sud dicono che il problema è delle isole del sud.
Mai la contraddizione tra valori e comportamenti è stata così ampia.
Mai vangeli, messali e dichiarazioni universali sono state così svuotate. Stavolta è l’Europa che si sta sgretolando. Perché l’egoismo produce i tarli del nazionalismo di ritorno. Che stanno corrodendo   le travi dei trattati, ogni giorno più scricchiolanti.
Non sono i migranti malati.
Siamo noi europei quelli a rischio epidemia.
Perché l’egoismo è contagioso. E passa per scambio di paura.

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