Studenti, cronaca di una giornata attiva

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Si sono succeduti e incrociati tanti sguardi durante la manifestazione del 25 ottobre, tutti sinceri, pieni di intesa, non conoscono età o distanza, sanno solo che sono lì, che devono stare lì, per un obiettivo comune. Lavoro, dignità, uguaglianza questo hanno chiesto i lavoratori e gli studenti presenti in piazza, per cambiare veramente verso al paese, come piace dire a qualcuno, magari con riforme concrete e non illusorie e fallaci. La piazza, con i suoi colori, le sue sfumature, i suoi volti, ha portato speranza, voglia di vivere, entusiasmo ed unità e l’ha fatto anche alzando la voce, una voce arrabbiata, quasi umiliata, ma allo stesso tempo limpida e vera, vogliosa di fare, vogliosa di dare una sterzata in positivo a questo nostro meraviglioso Paese. La piazza ha chiesto una politica diversa, appassionata, più vicina alle problematiche del popolo, dei lavoratori, dei giovani, che guardi ad esempio al mondo della scuola e della cultura con fiducia e perspicacia dimostrando finalmente con i fatti e con Investimenti mirati che la scuola non è semplicemente una spesa ma un investimento per il futuro.

Così hanno continuato a far sentire il proprio monito riguardo il mondo dell’ istruzione, dopo la mobilitazione nazionale del 10 Ottobre la RDSM e l’ UDU, che in un momento di forte disinteresse giovanile verso la politica e la vita sociale e civile, rappresentano un bagliore di luce che si fa sempre più grande e compatto. Oggi queste due realtà sono cresciute ulteriormente, in termini sportivi si può dire che c’è stato un vero e proprio salto di qualità per loro, sono state romantiche per certi versi, come i propri militanti che hanno macinato km su km per non mancare. Lo sventolio delle bandiere ha rappresentato quella voglia (giovanile) irrefrenabile di provare a cambiare le cose che non vanno, ogni coro, ogni battito di mani una promessa, quella di non mollare mai e di non perdere mai quella passione che contraddistingue ogni nostra azione. Si, il 25 ottobre è stata una giornata attiva, tutti per tutti, perché scendere in piazza con la Cgil significa anche schierarsi dalla parte dei più deboli, con coerenza e determinazione, perché almeno noi giovani della rete saremo sempre dalla stessa parte, la vostra. Scusate se ci stiamo PERMETTENDO di provarci.


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