Giornalismo sotto attacco in Italia

Inps, record storico. Crolla il potere d’acquisto delle famiglie

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ROMA – Crolla il potere d’acquisto delle famiglie: nel 2012, anno «tra i più critici» per l`economia e la  società italiana, i redditi delle famiglie ne hanno risentito in «maniera rilevante». Si sono infatti ridotti del 2% in termini monetari, ma in termini di potere d`acquisto la caduta è stata di ben 4,9 punti, il picco più alto dall’inizio delle crisi.

È quanto rileva il bilancio sociale dell’Inps curato dell`ufficio studi e ricerche dell`istituto con la collaborazione della segreteria tecnica del consiglio di indirizzo e vigilanza. La crisi «è evidente anche nei conti dell`istituto – sottolinea l’Inps – e in particolare in relazione all`aumento delle spese per ammortizzatori sociali». Si tratta del quinto anno consecutivo di caduta del reddito disponibile in termini di potere d`acquisto: dal 2008 si è ridotto del 9,4%.

«Questa situazione – nota l’ente di previdenza – avrebbe potuto essere ben più grave senza l`intervento compensativo delle prestazioni sociali». Nel 2012 il complesso dei redditi primari ottenuti dalle famiglie è stato di 1.148 miliardi. A questi si sono aggiunti 299 miliardi di prestazioni sociali distribuite all`Inps (pensioni, trattamenti temporanei e altro), 47 miliardi di altre prestazioni sociali erogate da soggetti diversi dall`istituto (altri enti previdenziali, Stato, enti locali, Regioni).

I trasferimenti dell`Inps rappresentano nel 2012 il 20,2% del totale dei redditi effettivamente disponibili delle famiglie. Nel 2008 il peso era solo del 17,7%. «Come si vede – spiega l’Inps – è aumentato il ruolo di sostegno dei redditi delle famiglie operato dai trasferimenti dell`Inps».

Il reddito disponibile è il risultato che si ottiene dai redditi primari sottraendo imposte e contributi e aggiungendo le prestazioni sociali. Nel 2012 il reddito che le famiglie hanno ottenuto a fronte di lavoro o altre forme di reddito è stato di 1.148 euro (contro i 1.165 dell`anno precedente), il reddito effettivamente a disposizione delle famiglie è stato di 1.030 miliardi una volta detratti imposte e contributi e aggiunte le prestazioni sociali (1.052 per il 2011).

Nel 2012 gli andamenti del reddito disponibile lordo evidenziano come alla caduta di ben 17 miliardi del reddito primario si aggiunga l`effetto negativo di imposte e contributi, che con il loro aumento contribuiscono a far calare ulteriormente il reddito di 12 miliardi, alla quale riduzione si aggiunge un miliardo di riduzione delle prestazioni sociali non Inps. L`aumento delle prestazioni sociali dell`Inps fa invece risalire i redditi disponibili di 8 miliardi, compensando solo in parte, però, la riduzione di ben 29 miliardi operata dalla riduzione del reddito primario e dall`aumento di imposte e contributi.

In definitiva, nonostante l`intervento compensativo delle prestazioni sociali Inps, i redditi disponibili delle famiglie italiane sperimentano una riduzione di 21 miliardi, che ha come caratteristica quella di essere complessivamente inferiore a quella del 2009 (-27 miliardi), ma questa volta fortemente connessa anche all`aumento di prelievo.

Dall`inizio della crisi si è avuta una riduzione del reddito disponibile delle famiglie pari a 18 miliardi. Questa flessione è stata causata da una riduzione dei redditi primari di 40 miliardi da un aumento di prelievo pari a 12 miliardi, per un totale di 52 miliardi di riduzioni di redditi. Di questa riduzione di 52 miliardi ben 35 miliardi sono stati compensati dall`aumento delle prestazioni sociali dell`Inps, contenendo la flessione dei redditi effettivi delle famiglie a 18 miliardi nel periodo.

Da dazebao.it


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