Giornalismo sotto attacco in Italia

Il palestinese che canta al mondo

0 0

Le grandi voci arabe hanno sempre avuto un ruolo cruciale nella politica. Da Nasser alla rinascita libanese. Ora entra nell’Olimpo canoro arabo un palestinese.

di R. C.

Soprattutto quando volgeva a brutto, Nasser si teneva ancor più vicina la “grande” Um Kalthoum, la più famosa cantante araba di tutti i tempi. Era lei che riusciva a trasformare le sconfitte in vittorie. E i suoi tour arabi dopo la mazzata del ’67 mobilitarono il mondo arabo con e non contro il leader che aveva perso. Milioni di dollari arrivarono nelle casse delle “riscossa”.

Ancora oggi è uno solo il nome attorno al quale i libanesi dimenticano le fratture che li portano periodicamente a sfiorare nuovamente il precipizio nella guerra civile, quello di un’altra cantante, un’altra voce immortale del mondo arabo, Fayruz. Lei che tacque in patria per tutti i lunghissimi anni (venticinque) della guerra civile, ha sempre unito e mobilitato i suoi ovunque nel mondo. Invece che con il leader lei si identificava con i singoli componenti del suo popolo.

Ora tocca a un giovane palestinese di Gaza, Muhammad Assaf, vincere il più importante concorso canoro arabo, Arab Idol, a Beirut. Di cosa parlano le sue canzoni? Nella sera in cui ha vinto ha cantato la riconciliazione” .

Nella notte la festa è esplosa a Gaza. La Bbc riferisce che molti per strada dicevano: “lui manda il nostro messaggio al mondo: non amiamo la guerra, non amiamo la morte”. E ora i più dicono che Israele gli darà il permesso per viaggiare da Gaza in Cisgiordania e cantare anche lì. Poco?

Conosciuti per quel che non sono, per quel che non hanno, rappresentati da volti coperti, invisibili, identificati in toto con i partiti (e le loro brutture), i palestinesi hanno trovato in questo ragazzo un volto col quale dire: io esisto! Sì, Muhammad Assaf, senza volerlo usare, è oggettivamente un simbolo della Primavera.

Termine ormai riferito con disprezzo dagli “osservatori”, la PRIMAVERA significava proprio questo: contrapporre l’ideologia della vita di ogni giorno all’ideologizzazione della vita di ogni giorno. I popoli l’hanno abbracciata con calore, nonostante gli ideologhi di tutti i confliggenti conservatorismi l’abbiano e la stiano combattendo. Per costringere tutti i popoli a perdere la propria “soggettività” e tornare masse informe dietro il leader.

Il grande entusiasmo per la vittoria canora di Muhammad Assaf ci conferma che anche a Gaza hanno detto di no al grande imbroglio che li cancella come individui. E la vita di ogni giorno parla di rispetto, di sé e degli altri.

Da ilmondodiannibale.it


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.