Giornalismo sotto attacco in Italia

Fermiamo la pubblicità sessista

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https://www.change.org/it/petizioni/fermiamo-la-pubblicit%C3%A0-sessista

Una larga maggioranza degli italiani manifesta crescente insofferenza nei confronti delle pubblicità sessista, che  abusa del corpo femminile e offende la dignità di tutti.

L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria può agire tempestivamente contro gli eccessi più clamorosi  imponendo, in base alle norme attualmente vigenti, un rapido ritiro delle campagne più offensive. Ma non basta.

I modi in cui una pubblicità può essere degradante sono molti, sottili e infidi: la diffusione ripetuta di stereotipi di genere consolida discriminazioni e frena lo sviluppo sociale, ancorandolo a schemi culturali arretrati, riduttivi e dannosi.

Vediamo donne tutte uguali e unicamente dedite alla bellezza seduttiva, o alla pulizia della casa e alla cura della famiglia, la cui identità si esaurisce nell’essere “casalinghe” o “sexy” o “madri” o “nonne”. Vediamo uomini tutti uguali e interessati solo a sesso, successo, calcio. Vediamo bambini intrappolati in comportamenti e relazioni familiari connotate dal genere: questi sono esempi di cliché. La loro ripetizione incoraggia il pensiero unico.

La Risoluzione Europea del 3 settembre 2008 ci esorta a cambiare le cose.

L’Art Directors Club Italiano, che da anni propone buone pratiche e lotta contro la trasandatezza, la sciatteria, la volgarità, la stupidità e il pensiero unico che glistereotipi di genere veicolano,

Chiede

che le indicazioni europee vengano recepite e tradotte in indirizzi chiari e in poche norme semplici e vincolanti, tali da permettere di scoraggiare e sanzionare con maggior incisività la pubblicità sessista.

Ritiene

che tali indirizzi e norme possano disincentivare la pubblicità sessista, sensibilizzando l’intero settore (professionisti, agenzie, aziende, fotografi, registi…), migliorando la produzione pubblicitaria italiana e influendo positivamente sul sistema dei media e sul clima nazionale.

Come Presidente dell’Art Directors Club Italiano, ti invito a firmare. Per una pubblicità meno sessista e più innovativa e rispettosa, firma adesso.

A:
Ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem
Una larga maggioranza degli italiani manifesta crescente insofferenza nei confronti delle pubblicità sessista, che abusa del corpo femminile e offende la dignità di tutti.

L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria può agire tempestivamente contro gli eccessi più clamorosi imponendo, in base alle norme attualmente vigenti, un rapido ritiro delle campagne più offensive. Ma non basta.

I modi in cui una pubblicità può essere degradante sono molti, sottili e infidi: la diffusione ripetuta di stereotipi di genere consolida discriminazioni e frena lo sviluppo sociale, ancorandolo a schemi culturali arretrati, riduttivi e dannosi.

Vediamo donne tutte uguali e unicamente dedite alla bellezza seduttiva, o alla pulizia della casa e alla cura della famiglia, la cui identità si esaurisce nell’essere “casalinghe” o “sexy” o “madri” o “nonne”. Vediamo uomini tutti uguali e interessati solo a sesso, successo, calcio. Vediamo bambini intrappolati in comportamenti e relazioni familiari connotate dal genere: questi sono esempi di cliché. La loro ripetizione incoraggia il pensiero unico.

La Risoluzione Europea del 3 settembre 2008 ci esorta a cambiare le cose.

L’Art Directors Club Italiano, che da anni propone buone pratiche e lotta contro la trasandatezza, la sciatteria, la volgarità, la stupidità e il pensiero unico che gli stereotipi di genere veicolano,

Chiede

che le indicazioni europee vengano recepite e tradotte in indirizzi chiari e in poche norme semplici e vincolanti, tali da permettere di scoraggiare e sanzionare con maggior incisività la pubblicità sessista.

Ritiene

che tali indirizzi e norme possano disincentivare la pubblicità sessista, sensibilizzando l’intero settore (professionisti, agenzie, aziende, fotografi, registi…), migliorando la produzione pubblicitaria italiana e influendo positivamente sul sistema dei media e sul clima nazionale.

Come Presidente dell’Art Directors Club Italiano, ti invito a firmare. Per una pubblicità meno sessista e più innovativa e rispettosa, firma adesso.

Cordiali saluti,
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