Non è un paese civile quello che valuta la vita di un operaio meno di 2000 euro

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Venerdì 15 Marzo 2013 è morto sul lavoro a Sarmoneta di Latina, Aldo Battisti, un operaio di 56 anni. Battisti era intento a lavorare su un tetto, quando è scivolato da un’altezza di 3 metri, ed è morto in serata dopo alcune ore di agonia all’Ospedale Goretti. Le morti sul lavoro dall’inizio del 2013 ad oggi secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna, diretto da Carlo Soricelli, ex operaio in pensione, sono già 164 (oltre 1180 nel 2012)
Soricelli fa un lavoro encomiabile e ci tengo a ringraziarlo pubblicamente, perché ci permette di avere dei numeri più vicini alla realtà del dramma quotidiano del morti sul lavoro.
Un dramma che non conosce sosta, che non si ferma neanche durante i giorni festivi, che non fa solo morti, rovina famiglie e rende tanti giovani orfani e soli!
Purtroppo il mondo politico non sembra preoccuparsene molto, basterebbe guardare cosa ha prodotto nella scorsa legislatura il Parlamento per aumentare la salute esicurezza sul lavoro: ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli!
Il Dlgs 106/09, cioè il decreto correttivo al Dlgs 81/08 (testo unico sicurezza sul lavoro), tanto caro all’ex Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha stravolto il TU voluto dal Governo Prodi, con le sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, ai dirigenti ai preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l’ammenda, la salvamanger che ha deresponsabilizzato i datori di lavoro, la proroga dell’obbligo del DVR per le nuove aziende o per modifiche sostanziali apportate ad imprese esistenti, ecc
E grazie al Dlgs 106/09, abbiamo anche una procedura d’infrazione aperta (numero 2010/4227), perchè questo testo viola alcuni articoli della direttiva europea quadro 89/391/cee, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.
Ed il Governo Monti cosa fa, si adegua?Manco per idea, l’8 dicembre 2011 invia dozzine e dozzine di pagine alla Commissione Europea con l’intento evidente di farla archiviare.
Nonostante tutto questo materiale inviato, il 21 Novembre 2012, non solo la Commissione Europea non archivia la procedura d’infrazione, ma emette un parere motivato, in cui conferma i punti principali della procedura d’infrazione (dereponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega e sub-delega e proroga dvr per nuove imprese o modifiche sostanziali apportate ad imprese esistenti)chiedendo all’Italia di adeguarsi obbligatoriamente entro due mesi (cioè entro il 21 Gennaio 2013) alle disposizioni, pena il ricorso alla Corte di Giustizia Europea, le cue sentenze sono vincolanti per gli Stati Membri, con pesanti sanzioni che vanno da 22 mila a 700 mila euro per ogni giorno di ritardo nell’applicazione della direttiva comunitaria (Direttiva 89/391/CEE).
Ora uno potrebbe pensare che il Governo Monti dopo questa parere motivato si sarà adeguato alla disposizione europea.
Invece no, l’11 Febbraio 2013 invia una risposta alla Commissione Europea, probabilmente per prendere tempo (il Governo Monti è dimissionario).
Colgo l’occasione per ricordare al Governo Monti, che quando la Commissione Europea emette un parere motivato, non esiste chiedere ulteriori proroghe (anche se il Governo e dimissionario e il 24 e 25 Febbraio 2013 ci sono state le elezioni politiche di mezzo), ma bisogna adeguarsi:

http://www.aitep.eu/it/public/downloads/Lettera_parere_motivato_infrazione_2010-4227_Bazzoni.pdf

http://www.snop.it/attachments/article/228/UE-Messa-in-mora-Italia-2010-4227.pdf

http://ec.europa.eu/eu_law/infringements/infringements_it.htm

Questa procedura d’infrazione non sarebbe stata possibile se nell’Ottobre del 2009 non avessi presentato alla Commissione Europea, una denuncia dettagliatissima di 9 pagine, per la cui redazione devo ringraziare anche l’Ing Marco Spezia, che mi ha aiutato molto.
E non è finita, a Febbraio 2012 ho presentato anche un’altra denuncia sulla sicurezza sul lavoro per le sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, che secondo me violava la direttiva 89/391/cee, che è in fase molto avanzata (EU Pilot 4324/12/EMPL) e che potrebbe portare, molto presto, ad una seconda procedura d’infrazione sulla sicurezza sul lavoro contro l’Italia.
E’ davvero surreale che queste denunce non siano partite nè da un partito politico nè da un sindacato, ma da un semplice cittadino: ci sarebbe di che riflettere!!!
La mia speranza, in questo momento, è che almeno il nuovo Parlamento ed il futuro Governo siano più sensibili al tema della salute e sicurezza sul lavoro, anche se gli auspici non sono dei migliori, visto che in campagna elettorale, i vari schieramenti politici non hanno detto una sola parola per quanto concerne la salute e sicurezza sul lavoro.
Leggevo che il Pd, il 15 Marzo 2013, giorno d’insediamento delle Camere, ha presentato circa 100 disegni di legge: chissà se ne è stato presentato anche uno per migliorare la salute e sicurezza sul lavoro (la domanda sorge spontanea).
Quello che è certo, che nei cassetti della Camera dei Deputati, per essere esatti alla Commissione Lavoro, giace la proposta di legge 5523, a firma dell’On Amalia Schirru (che non si è ricandidata), per modificare il TU 1124 del 30 Giugno 1965, che regola i risarcimenti Inail per gli infortuni e le morti sul lavoro:

http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0065570.pdf

Il Partito Democratico, la vuole tirare fuori dai cassetti quella proposta di legge e iniziare a discuterla appena si saranno insediate le Commissioni, in modo che sia approvata quanto prima??? Perchè continuare a dare solo 1936,80 centesimi ai familiari dei morti sul lavoro (una tantum rimborso spese funerarie), ad esempio quei genitori delle vittime del lavoro che non risultassero ricevessero contributi al mantenimento, dal loro caro ammazzato dall’insicurezza nei luoghi di lavoro, è una vergogna che non può continuare ad esistere!
NON E’ UN PAESE CIVILE QUELLO CHE VALUTA LA VITA DI UN OPERAIO MENO DI 2000 EURO!!!
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze

bazzoni_m@tin.it


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