Alto gradimento tentato alla Costituzione

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di Nadia Redoglia
Il Colle è, più o meno vibratamente,  incollerito. Che la Corte Costituzionale confermi che il Capo dello Stato (da sempre presidente anche del CSM) non ha da rendere conto delle telefonate che fa e riceve e, pertanto, che nessun appartenente agli organi dell’autorità giudiziaria osi, seppur indirettamente, captarle, poscia valutarle: è v-i-e-t-a-t-o!  Viene colta l’occasione per confermare che il primo comma dell’art. 90 Cost. (alto tradimento o attentato alla Costituzione) è ancora in vigore…

Sono almeno 20 anni che i cittadini di buona volontà si chiedono, sempre più angosciati, a che servano (ancora) tutti gli organi o complessi di organi dello Stato -sono veramente molti- posti costituzionalmente in essere col preciso scopo di garantire e proteggere (sulla Carta il nostro è nel miglior modo possibile) l’assoluta separazione dei tre poteri, principio fondamentale dello stato di diritto. Siccome che nel corso di questi lunghi anni, massimi esponenti dell’esecutivo e del legislativo hanno agito e proferito, oltre che con “opere” e “pensieri” scambiatesi tra loro, con agghiaccianti “performance” contro il giudiziario, ebbene: viene da risponderci che ai cittadini non servono (più).

Oggi c’è un pool di magistrati che sta faticosamente istruendo un complesso “fascicolo” giudiziario (nato proprio circa 20 anni fa: quando si dice la combinazione…) intitolato “Trattativa tra Stato e mafia”. Ogni cittadino ha il dovere di collaborare per quanto sta a lui. L’obiettivo è individuare i “chi, cosa, quando, dove e perché” colpevoli d’alto tradimento e attentato alla Costituzione. Che altro sennò?


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