Auguri Pietro: 97 anni per la politica

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Ho incontrato più volte in queste settimane Pietro Ingrao, nella sua casa di Roma, la stessa nella quale vive da anni, anche quando era presidente della camera ,  dove sono nati i  suoi cinque figli, dove è deceduta la moglie Laura, compagna di una vita. Lo dico con grande piacere e convinzione: Pietro sta bene, alterna momenti di  stanchezza ad altri di grande energia… compatibilmente con i suoi 97, ma sta bene e si prepara a passare ancora una volta l’estate nella sua Lenola.

Stiamo condividendo un progetto comune, che spero presto possa essere pubblicato e diffuso. Per come procede, siamo quasi alla fine, io sono entusiasta, Pietro almeno quanto me , ha confidato ad una nipote. L’ho avvicinato in punta di piedi, grazie alla mediazione e ai consigli della figlia Chiara, timoroso e preoccupato di costringerlo ad un inutile fatica, fatta di ricordi, spesso anche dolorosi. Ma mi sono sbagliato: l’intervista con Ingrao è un’esperienza unica. Intanto non è mai un’intervista, ma un dialogo, che lui vorrebbe alla pari, bontà sua.

“Tu che ne pensi di questa vicenda, mi sono spiegato, non sono sicuro di averti trasmesso quello che per me è stata questa esperienza, tu cosa c’entri con questa storia,  quanti film vai vedere tu?”. Ancora oggi Ingrao parla per comunicare, per stabilire un dialogo, lo fa con il carisma e la passione di sempre, fissandoti negli occhi, per capire se hai capito e capire qualcosa da te. “Che c’è di nuovo in questo scuotimento che ha travolto il mondo? Fammi altre domande?” Con Pietro Ingrao riscopri il valore della politica, oggi denigrata e travolta per altro non senza giustificati motivi, per dirla con le sue parole “la politica come strumento per cambiare un mondo che non mi piace”.
Auguri Pietro dagli amici di articolo 21.  A prestissimo


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