San Francesco e il lupo, c’è Salvini da ammansire

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8 aprile 2015. Matteo Salvini ospite a Mattino 5 si preoccupa di precisare l’utilizzo della ruspa per “spianare” i campi rom. 15 maggio 2015. Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, candidato alla regione Umbria per il centro destra si fa fotografare insieme a Salvini mentre si tengono la mano. Tutto normale se non fosse che il leader leghista campeggia nella foto in piedi su una ruspa e sullo sfondo dello scatto una rassicurante immagine di san Francesco che ammansisce il lupo. Forse un segno?

Probabilmente per qualcuno un cocktail perfetto, ma sicuramente pieno di ingredienti in forte contrasto tra loro e il risultato non è di sicuro una stimolante pietanza agrodolce, tutt’altro. Si tratta di ingredienti accostati tra loro solo per cercare di rendere appetitose delle dichiarazioni che fanno venire i brividi.
C’è da dire che forse nessuno (sia chi posa che chi scatta) si è accorto del Serafico Padre sullo sfondo che inevitabilmente rimanda all’attualità del sindaco Claudio Ricci: è il primo cittadino di Assisi.
Si, proprio quella Assisi che ha visto nascere Francesco, che è stata eletta città della pace, che ha fatto da teatro per ben quattro volte allo spirito di Assisi, giornate di incontro, condivisione e accoglienza interreligiosa. Leader di ogni religione si sono incontrati qui per portare avanti un reciproco cammino di convivenza pacifica e rispettosa. Gorbaciov ha pregato sulla tomba del santo, così come Tareq Aziz, Shimon Peres, Enrico Berlinguer, Giorgio Napolitano e molti altri… Insomma tutti, di destra o di sinistra, politici illuminati e non si sono incontrati sulla nuda pietra sepolcrale del Poverello.

Speriamo che non venga strumentalizzata la figura di san Francesco a proprio vantaggio e speriamo e siamo certi che siano ancora valide le parole di accoglienza che il Sindaco di Assisi pronunciò il 4 ottobre del 2014, in occasione della Solennità di San Francesco, dalla loggia del Sacro Convento: “Oggi, più che mai, Francesco è vicino a questa umanità, è vicino a coloro che perdono la dignità e il lavoro, é vicino a quelli che, con umiltà, sanno donare e perdonare…Si erge da questi luoghi, faro antico della cultura, l’animo per nuova Europa che metta al centro i valori di ascolto, accoglienza e reciproca comprensione. Francesco e Chiara erano due giovani che guardarono oltre, oltre l’apparenza, oltre le barriere fisiche e scoprirono che solo nella minorità, e nella carità condivisa, che si fa esperienza, che si arriva alla verità e al senso della vita.
Interpellato il Sindaco Ricci ci ha detto: “Conoscete la mia storia, chi vuole faccia polemica“.

Fonte: Rivista San Francesco


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