Paolo Dall’Oglio è oggi il vero volto della Siria, è l’immagine stessa del bene

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“Il male avrà sempre dei confini, solo il bene è infinito”. Con queste parole Concetta, la sorella di Padre Paolo Dall’Oglio, ha commosso tutti i presenti all’incontro: “La Siria di padre Paolo e oltre”, tenutosi a Roma e promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana insieme ad Articolo21, per chiedere ancora una volta la liberazione immediata del Gesuita rapito in Siria il 29 luglio del 2013 e auspicare la fine immediata del conflitto siriano.
Sono molte le persone intervenute tra cui: Antoine Courbane, docente libanese, padre La Rivera di Civiltà Cattolica, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e Riccardo Cristiano, esperto di Medioriente. l’Imam di Trieste, Nader Akkad, ha tenuto a sottolineare che: “Chi fa male a padre Paolo, fa male al popolo siriano”.
La distanza che separa la barbara ingiustizia a cui la Siria e il suo popolo è sottoposta, dalla misericordia e dalla grazia di padre Dall’Oglio capace di vivere la sofferenza, la miseria e la prigionia senza mai provare odio, è il racconto più lacerante dell’assurdità di un conflitto in una delle terre più belle del mondo.
Cosa fa realmente la diplomazia internazionale per far sì che questo luogo ritrovi la pace, la bellezza e l’amore resta il vero interrogativo.
Paolo Dall’Oglio è oggi il vero volto della Siria, è l’immagine stessa del bene, è l’avvenire di questa terra, è la speranza di libertà di un uomo, di un popolo, di un paese.

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