Dissequestrate le pagine di “Tuttoggi.info”. Una buona notizia per il diritto di cronaca.
Il direttore Cesaro: la sentenza ha restituito dignità professionale ai giornalisti italiani

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Dissequestrate le pagine di “Tuttoggi.info”. Dopo la decisione del Tribunale di Spoleto di sequestrare i 3 articoli che  il giornale on line aveva pubblicato lo scorso agosto riportando stralci delle intercettazioni dell’inchiesta giudiziaria sulla Banca Popolare di Spoleto, oggi pomeriggio è arrivata la notizia del dissequestro.  “Una notizia molto positiva dal punto di visto del diritto di cronaca”, commentano Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21. “Il sequestro avrebbe rappresentato infatti un precedente estremamente pericoloso per la libertà di informazione”.

“Il Riesame – ha commentato il direttore di Tuttoggi.info Carlo Cesaro –  ha ridato ‘luce’ ad una inchiesta giornalistica che, insieme al collega Sbardella del GdU, avevamo condotto su un caso di assoluta rilevanza sociale come quello sullo scandalo della Bps, quotata in Borsa, e della sua controllante, la Spoleto Credito e Servizi. Ma non di meno ha restituito la dignità professionale a tutti i giornalisti italiani. Attendiamo le motivazioni per poter commentare meglio la sentenza. Sono sinceramente grato all’avvocato Francesco Saverio Donzelli che ci ha difeso in giudizio con grande professionalità e passione trascorrendo le festività a scrivere l‘urgente ricorso, al presidente Dante Ciliani del’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, al Cnog e alla presidente Marta Cicci dell’Asu e al segretario Franco Siddi della Fnsi per la loro concreta e sentita vicinanza. Grazie anche ai tanti colleghi che in queste tre settimane ci hanno espresso la loro solidarietà, ad Articolo21 a partire dal portavoce Giuseppe Giulietti, al direttore  di Libera Informazione Santo Della Volpe, a Matteo Finco di Ossigeno, all’amico avvocato Luca Ceccarelli del foro di Perugia, a tutti i giornalisti di TO®, un nome per tutti il vice direttore Sara Cipriani”.

“Finalmente e’ stata applicata la legge e quanto stabilito dal codice e’ rinato il diritto di espressione, di critica e di informazione illegittimamente conculcato. Attendiamo le motivazioni, ma siamo felici della decisione dei giudici del Riesame di Perugia”. Così l’avvocato Salvatore Francesco Donzelli del foro di Terni.

“La notizia del dissequestro delle pagine del giornale on line “Tuttooggi.info”, decisa fa dal Giudice del riesame, è un fatto rilevante e, a nostro parere, di giustizia che riattribuisce alla stampa la sua funzione primaria di informare senza divieti, né censure, sui fatti di pubblico interesse. Così in una nota Franco Siddi, segretario Fnsi. “In attesa di conoscere le motivazioni dell’atto che annulla gli effetti della decisione del Gip di Spoleto, rimane tuttavia valida l’istanza presentata dalla Fnsi al Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, perché  siano riviste le norme che consentono anche interpretazioni diverse – cioè il sequestro, anche preventivo, di giornali o pagine di esso – per evitare che il Giudice di merito di un processo sia influenzato da notizie di stampa. Siamo ad un confine molto pericoloso che mette in discussione – com’era accaduto con il provvedimento del Gip – la possibilità dell’informazione di dare conto alle inchieste giudiziarie persino dopo che gli atti di conclusione di indagine erano pubblici. L’immediata reazione al provvedimento del sequestro da parte dell’Associazione Stampa umbra, dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e dell’Associazione Articolo21 (organismi che vivamente ringraziamo) aveva segnalato un allarme che la Federazione della Stampa ha ripreso ponendo l’esigenza di una modifica urgente della norme. Il nostro Paese è troppo in ritardo nell’adeguamento delle leggi a garanzia della libertà di stampa e del diritto di cronaca come beni pubblici fondamentali per la conoscenza, la libertà e la tutela dei diritti di tutti i cittadini nel rispetto delle istituzioni e dei valori costituzionali. “Non va dimenticato – conclude la Fnsi in una nota – che anche la giurisprudenza europea chiede da tempo l’allineamento del nostro Paese alla civiltà giuridica delle democrazie avanzate e dei principi fondamentali della convenzione dei diritti dell’uomo”.


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