L’ex premier russo Kassianov: Boris Nemtsov non è stato ucciso dagli islamisti

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Prima di incontrare a Bruxelles il presidente della Commissione europea Juncker e l’Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza Federica Mogherini, Mikhail Kassianov, ex primo ministro durante la prima presidenza Putin nel 2000, ha voluto incontrare i giornalisti europei per offrire la sua versione dell’omicidio del deputato di opposizione Boris Nemtsov. Kassianov ha rigettato con forza la pista islamista seguita dagli inquirenti di Mosca. “Nemtsov era un campione della libertà di religione e un difensore dei diritti delle minoranze russe, soprattutto della comunità mussulmana”, ha gridato Kassianov, che è un profondo conoscitore di Putin, poi passato nelle fila dei suoi oppositori, proprio con Nemtsov, del quale era uno strettissimo amico e collaboratore. “Inoltre”, ha proseguito, “Boris era un feroce oppositore della guerra in Cecenia. Coloro che vogliono farci credere che Boris sia stato ucciso dai mussulmani sono dei bugiardi!”.

L’ipotesi di un omicidio in risposta al sostegno di Nemtsov a Charlie Hebdo è quella privilegiata ufficialmente dagli inquirenti, dopo l’arresto, domenica scorsa, di cinque uomini originari della Cecenia sospettati dell’omicidio. Tuttavia, già lunedì, Ilia Iachine, amico e cofondatore con Nemtsov del movimento di opposizione a Putin, Solidarnost, aveva definito la pista islamista “assurda”, e giudicava che essa rispondeva “ad un ordine del Cremlino”. “Boris Nemtsov non è mai stato islamofobo”, ha aggiunto Iachine, “e non ha mai professato giudizi negativi sull’Islam”.

A sua volta, presso il Parlamento europeo di Bruxelles, Kassianov ha fatto appello alla UE di “difendere i suoi valori e i principi democratici di fronte a Vladimir Putin. L’Europa sbaglia a trattare la Russia come un paese bizzarro o speciale. La Russia è un paese europeo per natura e membro del Consiglio d’Europa, perciò deve rispettare le regole che ha sottoscritto”. Kassianov ha difeso le sanzioni contro la Russia, proprio per effetto del suo ruolo nel conflitto con l’Ucraina. “La UE deve continuare a denunciare Putin e a fare pressione su di lui sulle violazioni dei diritti umani”, ha concluso Kassianov.

Pino Salerno

Da jobsnews.it


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