Io difendo la famiglia nel bosco. È vero, La Russa ha le sopracciglia troppo folte e il volto coperto da una barba irsuta; Nordio continua a ruminare radici di pensiero spontaneo; Salvini salta da una posizione all’altra come faceva con la sua liana e Meloni urla come chi è abituata a vivere all’aperto. Ma a loro non mancava nulla e hanno sempre vissuto tra gli alberi, circondati da pecore, asini e pappagalli, con cui hanno stabilito un forte legame di gruppo. Erano felici così. È stato crudele staccare questa famiglia dal bosco e portarla nelle istituzioni, perché si vede benissimo che ora tutti soffrono.
La Russa continua ad avere problemi di comunicazione istituzionale e somatizza il suo disagio con una diffusa ipertricosi; Nordio considera insopprimibile l’egemonia del maschio e marca il territorio politico con esternazioni maleodoranti; Salvini frustrato da non poter raggiungere la sponda opposta con un salto, vuole un ponte sullo Stretto; la Meloni si contiene, ma poi ha bisogno di urlare per dare sfogo alla sua vera natura di underdog. Lancio un appello: basta con questo accanimento pseudo-pedagogico. Chi ha un’indole primigenia va rispettato. Aiutiamoli a ritornare nel bosco.
