Libera e lavialibera, in collaborazione con Fondazione Giancarlo Siani, portano la macchina da scrivere del giovane giornalista in un viaggio in treno attraverso l’Italia.
Sette tappe, undici appuntamenti per ricordare il cronista campano a 40 anni dal suo omicidio e discutere con le comunità locali di libertà di informazione e del diritto a essere informati.
Partenza il 24 settembre San Giorgio a Cremano (Na), arrivo il 21 ottobre Festa del Cinema di Roma, con appuntamenti a Latina, Fondi, Ravenna, Milano, Torino.
In viaggio con Giancarlo, o meglio in viaggio con la Olivetti M80 con cui Giancarlo Siani ha scritto oltre 650 tra articoli e inchieste, dal 1979 al 1985. A 40 anni dall’omicidio del giornalista, Libera e lavialibera, in collaborazione con Fondazione Giancarlo Siani, portano la macchina da scrivere del giovane cronista napoletano ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985 in un viaggio in treno attraverso l’Italia, accompagnata dai giornalisti de lavialibera e dai volontari di Libera.
“Giancarlo Siani, la verità non muore” è il titolo dell’iniziativa che prevede sette tappe, undici appuntamenti dalla Campania al Piemonte, passando per Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia.
Partenza il 24 settembre da San Giorgio a Cremano (Na), Villa Bruno, dove è esposta la Mehari di Giancarlo, all’indomani dell’anniversario dell’uccisione, a indicare che l’impegno e l’amore di Siani per il giornalismo non muore, ma continua nella memoria e nell’impegno di chi ancora oggi si riconosce nel modo sincero, onesto e appassionato di Giancarlo di fare il suo lavoro. Ogni tappa diventerà l’occasione per ricordare pubblicamente il cronista ucciso dalla camorra e confrontarsi sui problemi dell’informazione oggi. Incontri si terranno a Latina (24 settembre), Fondi (27 settembre), Ravenna (30 settembre), Milano (9 e 11 ottobre), Torino (13 e 16 ottobre), Roma (21 ottobre), mentre alcuni dei luoghi in cui la macchina sarà esposta sono la sede dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, l’Università Statale di Milano, l’Università degli Studi di Torino e la Festa del cinema di Roma. Partecipano alle tappe dell’iniziativa Articolo 21, gli ordini regionali e Premio Morrione.
A quarant’anni dalla morte di Giancarlo Siani, i problemi del giornalismo non sono risolti ma, anzi, si sono aggravati. “Già prima dell’omicidio, la voce di Giancarlo subiva un altro tipo di minaccia – ricorda Luigi Ciotti nell’editoriale de ultimo numero de lavialibera dedicato al giovane giornalista napoletano –. Perché quel professionista così serio non era considerato un “vero” giornalista. Del giornalista non aveva le tutele economiche né giuridiche: era un precario, un “manovale” dell’informazione, miseramente retribuito e non sempre autorizzato a firmare i propri pezzi. Forse, con una situazione contrattuale dignitosa sarebbe stato ucciso comunque. Ma fa ancora più male sapere che prezzo altissimo ha pagato… qualcuno pagato così poco per il suo prezioso lavoro”.
“Giancarlo era uno di noi. Precario, appassionato, innamorato della vita e incapace di restare a guardare – chiude la direttrice de lavialibera Elena Ciccarello –. La sua storia è unica e irripetibile, eppure legata a quella di tante e tanti colleghi che, ogni anno nel mondo, sono uccisi mentre tentano di raccontare un altro pezzo di storia”.
