Ci ha lasciati uno degli ultimi partigiani combattenti di Venezia: Bruno Stocchetto “Venezia”.
Bruno aveva appena compiuto ad agosto 97 anni. Nato a Venezia il 28 agosto 1928, appena sedicenne nel gennaio del 1944 decise di entrare nella Resistenza, unendosi alle truppe partigiane che combattevano tra il Friuli, il goriziano e la Slovenia. Inquadrato nella Brigata “Bruno Buozzi” della Divisione d’Assalto “Garibaldi-Natisone”, fu impegnato nella lotta armata fino alla Liberazione.
Smobilitato nel giugno 1945 e tornato a Venezia, entrò nella Polizia di Stato, dove prestò servizio per tutta la sua vita lavorativa.
Nelle sue memorie, raccolte nel libro “Vita partigiana”, Bruno Stocchetto ha scritto:
“Certo, le mie parole semplici non rendono l’orrore vissuto, ma trasmettono i valori per cui i partigiani combatterono: la libertà, la pace e la giustizia. In questa lotta di uomini e gruppi di orientamento ideologico e politico diverso, con cui il popolo italiano mantenne viva la patria, chi si ribellò aveva l’obiettivo di costruire una nuova società, un nuovo modo di vivere, la pace nel mondo, la dignità dei lavoratori e la libertà per tutti, non solo per chi aveva potere e denaro. Offro alle nuove generazioni un motivo in più di riflettere sul rischio di perdere la libertà e sui sacrifici che occorrerebbero per riconquistarla, certo del loro interesse e della loro capacità di comprendere”.
Queste parole del partigiano “Venezia” sono una perfetta sintesi del significato storico e morale della Guerra di Liberazione contro il nazifascismo.
Oggi l’A.N.P.I. e tutti gli antifascisti sono in lutto.
Ai familiari il cordoglio della Sezione “Sette Martiri”
