Una spietata strage neofascista. Il Presidente Sergio Mattarella non ha usato giri di parole nel ricordare il 45^ anniversario della strage alla stazione di Bologna, sbarrando la strada a negazionismo e revisionismo.
Questo governo di destra fatica a pronunciare la parola fascista, così come ha sempre faticato a riconoscere il legame tra missini, servizi segreti deviati, loggia P2.
Legami ben noti al presidente Mattarella che ha dovuto accogliere tra le sue braccia, il fratello Piersanti finito nel mirino di quella diabolica alleanza.
Meglio, molto meglio, che nessuno dei megazionisti e revisionisti abbia messo piede sul palco, sarebbe stato un gesto ipocrita, imbarazzante per le istituzioni locali e per le migliaia di cittadine e cittadini presenti alla stazione di Bologna.
Il nostro grazie va al Presidente, alle istituzione locali, in testa il sindaco di Bologna, Lepore, ad Articolo 21 di Bologna coordinata da Loris Mazzetti, ad ogni singolo cittadino che abbia voluto onorare le vittime e la Costituzione antifascista.
Un grazie speciale a Paolo Bolognesi che ha pronunciato la sua ultima orazione civile, in qualità di presidente della Associazione familiari delle vittime.
Grazie anche per aver accettato il nostro invito alla consueta assemblea del lunedì che (domani, 4 agosto) sarà dedicata a chi contrasta il tentativo di riscrivere le sentenze e la Storia.
Saranno con noi, coordinati da Loris Mazzetti, Paolo Bolognesi, Manlio Milani, coordinatore associazione familiari vittime stragi, Rita Monticelli, assessora al Comune di Bologna, Daniele Biacchessi.
Sarà anche l’occasione per ricordare un altro grande antifascista, Tommaso Fulfaro, primo segretario di Articolo 21, morto il 4 agosto 2024.
