L’ANPI di Cotignola condanna la grave provocazione inscenata, lo scorso 26 luglio, da un gruppo organizzato di trenta neofascisti al Parco Pertini, nell’adiacenza della festa dell’Unità.
Non si è trattato di un semplice gesto di goliardia da parte di nostalgici del regime: cercavano la rissa e dunque auspichiamo vengano identificati al più presto dalle forze dell’ordine e fermati dall’azione giudiziaria, prima che si ripetano simili episodi, degenerando in possibili violenze ai danni di strutture che sono patrimonio sociale della comunità e contro cittadini inermi.
Con simili provocazioni, programmate a freddo, si intendeva recare offesa a tutta la comunità di Cotignola, insignita della medaglia d’argento al valor civile per aver dato rifugio dalla persecuzione nazifascista a famiglie di ebrei e perseguitati politici nel periodo dell’occupazione tedesca, durante la Seconda guerra mondiale.
Tali episodi non sono isolati ma si stanno ripetendo in modo preoccupante, alimentati da un contesto nazionale e internazionale (rilancio dei nazionalismi e corsa agli armamenti, rigurgiti bellicisti e invocazioni alla guerra come unico mezzo per risolvere le controversie internazionali, attacco alla dignità del lavoro, proliferazione del precariato e del lavoro povero….) che mina la credibilità dell’ordinamento democratico, alimentando l’astensionismo, e inducendo a non prendere parte al conflitto sociale democraticamente e pacificamente espresso, per aprire la strada all’individualismo e al rancore sociale. Siffatte condizioni alimentano il ricorso a comportamenti violenti e squadristi, contro i quali occorre contrapporre con forza i valori democratici e antifascisti su cui si regge la nostra comunità.
L’ANPI di Cotignola, nell’associarsi alla condanna espressa dal Consiglio comunale e alla denuncia formale inoltrata alle forze dell’ordine dall’Amministrazione, fa appello affinché cresca la vigilanza democratica della popolazione e manifesta la propria disponibilità a far parte di un Comitato Unitario Antifascista, che diventi presidio costante contro ogni rigurgito fascista.
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Alla cortese attenzione della
Procura della Repubblica di Ravenna
e p.c. Prefettura di Ravenna
ATTO DI DENUNCIA
Oggetto: Eventi occorsi in data 26 luglio 2025, potenzialmente riconducibili ai reati di apologia del fascismo, violazione del cosiddetto “decreto anti-rave”, sediziosa manifestazione e occupazione non autorizzata di suolo pubblico – fatti di reato avvenuti presso il “Parco Pertini” a Cotignola (Ra)
Il sottoscritto Federico Settembrini, in qualità di Sindaco del Comune di Cotignola, intende segnalare quanto segue.
In data sabato 26 luglio 2025, alle ore 14:15 circa, presso il Parco Pertini di Cotignola, area pubblica in concessione a privati per la gestione di diverse attività rivolte alla cittadinanza compresa l’attività di somministrazione di cibi e bevande, si è verificato un episodio potenzialmente configurabile come reato di apologia del fascismo ai sensi della Legge 20 giugno 1952, n. 645 (Legge Scelba), artt. 4 e 5, nonché come violazione del cosiddetto “decreto anti-rave” (Decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162, convertito con modificazioni dalla L. 30 dicembre 2022, n. 199), artt. 434-bis c.p e 633-bis c.p..
Difatti, secondo diverse segnalazioni pervenute da alcuni cittadini residenti nei pressi del Parco un gruppo composto da circa numero 30 persone vestite con magliette nere, munite di bandiere con loghi rievocativi e riunitesi presso l’area ristorante del parco, ha intonato canti apertamente riconducibili al ventennio fascista, come “Faccetta Nera”, con l’ausilio di un impianto di amplificazione audio.
Dalle informazioni apprese dai cittadini che hanno segnalato l’accaduto, durante la mattina del 26 luglio 2025 tramite contatto telefonico con il personale della cooperativa che conduce l’attività di ristorazione, era stato prenotato presso la suddetta struttura di ristorazione un tavolo denominato «Forlì». Gli avventori del locale indossavano abiti scuri che recavano ben evidenti fasci littori e simboli che inequivocabilmente rimandano al periodo fascista. I commensali hanno mangiato, bevuto e cantato in coro alcune canzoni: tra queste, sono state intonate «Faccetta nera», motivo scritto nel 1935 da Mario Ruccione riconducibile alle campagne coloniali e al ventennio fascista, e «Giovinezza», le cui musiche composte nel 1909 hanno poi fatto da base a vari testi fino ad arrivare a integrare, con la versione redatta nel 1925, l’inno del Partito nazionale fascista. Il volume dei cori era talmente alto che sono stati uditi dai cittadini che risiedono nelle vicinanze, fuori dal perimetro del parco pubblico. Il gruppo di persone si era organizzato con un altoparlante, utile a diffondere le basi delle suddette canzoni, e di un treppiede, utile a reggere l’apparecchio fotografico utilizzato per immortalare il gruppo che, mostrando un lungo striscione su cui era impressa una scritta di cui lo scrivente non può riportare con esattezza la dicitura, si era messo in posa nei pressi della tensostruttura allestita per la già autorizzata “Festa del PD”.
Tale forma di incitamento alla violenza è altresì vietata e sanzionata penalmente anche dall’art.2 del D.L.122/1993.
Quanto accaduto ha peraltro arrecato danno alla Comunità, in quanto veniva turbata la tranquillità dei consociati. Pertanto, i fatti intercorsi potrebbero configurare la contravvenzione ex art.654 c.p., fattispecie denominata “Grida e manifestazioni sediziose”.
La natura del raduno, per numero di partecipanti, modalità e finalità espresse attraverso i canti, fa ipotizzare non solo una rievocazione ideologica vietata dalla normativa vigente, ma anche l’occupazione arbitraria di suolo pubblico per fini diversi da quelli autorizzati, come previsto dalla normativa in materia di raduni non autorizzati ex art. 633 c.p.
L’occupazione non solo è stata arbitraria, ma anche in contrasto col Regolamento per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico, approvato con delibera in c.c. nr.27/2023, ove all’art. 38, comma 11 si evince che non possono essere rilasciate concessioni di occupazioni di suolo pubblico alle organizzazioni ed associazioni che si richiamino direttamente all’ideologia fascista.
Inoltre, preso atto della manifestazione in corso nella giornata del 26 luglio 2025 denominata “festa del PD”, si rileva come l’evento potesse dare seguito ad un pericolo concreto per la sicurezza e l’ordine pubblico.
A fronte di quanto appreso, lo scrivente ha ritenuto opportuno chiamare le Forze dell’Ordine (Carabinieri), che sono state contattate alle ore 15:32 dello stesso giorno per effettuare le opportune verifiche.
L’Amministrazione Comunale di Cotignola, in persona del Sindaco pro tempore, intende denunciare l’accaduto per le valutazioni di competenza da parte dell’Autorità giudiziaria e della Prefettura, mettendosi sin d’ora a completa disposizione per ogni forma di collaborazione, compresa la condivisione dei contatti dei cittadini che si sono resi disponibili a testimoniare quanto visto e udito, anche a supporto dell’eventuale attività istruttoria.
Nella consapevolezza della gravità dei fatti, che nulla hanno a che vedere con i principi democratici e costituzionali della nostra Repubblica, nonché edotti anche dallo Statuto Comunale del Comune di Cotignola, si confida in un attento e sollecito riscontro.
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 408 c.p.p., si chiede di essere avvisati in caso di eventuale archiviazione del relativo procedimento.
Si riserva la costituzione di parte civile.
Si coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.
Con osservanza.
Cotignola, 31.07.2025
Federico Settembrini
Sindaco del Comune di Cotignola
