“Con l’approvazione in Senato del testo del ddl costituzionale ‘Meloni-Nordio’ sull’ordinamento giurisdizionale, l’itinerario della riforma costituzionale della magistratura sembra segnato. A meno di incidenti di percorso e di improbabili ripensamenti della maggioranza di governo, la doppia spoletta Camera/Senato prevista dall’art. 138 della Costituzione si concluderà nel corso del 2025 o all’inizio del 2026 e si giungerà, nella primavera del 2026, al referendum confermativo. Un referendum voluto da quanti si sono dichiarati contrari alla revisione costituzionale, ma invocato anche da coloro che hanno intenzione di suggellare la ‘riforma’ con il successo ottenuto in una campagna referendaria da vivere come un’ordalia”. Lo scrive Nello Rossi, direttore di ‘Questione giustizia’, storica rivista di Magistratura democratica
sottolineando le incertezze e le lacune presenti, a suo avviso, nel ddl. “Sono molte – rileva Rossi – le lacune del testo approvato dal Senato e le ‘incognite’ sull’impianto finale del governo della magistratura: il ‘numero’ dei componenti togati dei due Consigli; le ‘procedure’ da adottare per il loro sorteggio; le modalità di votazione in Parlamento dell’elenco dei membri laici dei due Consigli e le maggioranze richieste; l’assetto della giustizia disciplinare dei magistrati e l’esclusività o meno, in capo al Ministro della giustizia, del potere di iniziativa
disciplinare”. “Imponente – prosegue Rossi – è poi la cascata di corollari scaturenti dalla ‘validazione’ del teorema riformatore”. “L’incertezza sul destino ultimo del pubblico ministero, sul quale già si dividono, nelle fila della destra, farisei e parresiasti; la diminuita legittimazione e forza istituzionale dei Consigli separati e sorteggiati; gli effetti riflessi della scelta del sorteggio per la provvista dei Csm sui Consigli
giudiziari e su tutto il circuito di governo autonomo della magistratura: ecco solo alcuni degli aspetti dell’ordinamento della magistratura che verranno rimessi in discussione dalla revisione costituzionale”, conclude Nello Rossi.
