“Viva l’Italia anti-fascista”. Intervista con Tomaso Montanari

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La censura del monologo di Scurati in RAI, le manganellate contro studenti e studentesse negli atenei, il fascismo mai davvero criticato e, tanto meno, rinnegato da parte dell’attuale governo, un 25 aprile che si preannuncia di lotta ma anche di disperazione, solitudine e resistenza individuale per una moltitudine di cittadini che si sentono abbandonati a se stessi. Stiamo vivendo una stagione straziante, piena di soprusi, violenze, crudeltà gratuite, nella quale si avverte la necessità di ritrovare punti di riferimento e valori condivisi ma non si vede all’orizzonte un’opposizione in grado di svolgere a dovere il suo mestiere, come se non si rendesse conto fino in fondo delle possibili conseguenze di ciò che sta avvenendo, della mutazione antropologica in atto e di quello che potrebbe verificarsi di qui a poco qualora non fossero ristabiliti gli equilibri politici e democratici indispensabili per restituire un senso alla prima parte della Costituzione, oggi messa in discussione quanto e più della seconda.
Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena e coscienza critica della sinistra, cui certo non risparmia analisi graffianti, fa il punto su una situazione mai così difficile per il Paese, fra disillusione, rabbia, astensionismo dilagante e un grido soffocato in gola di cui si avverte, più che mai, il bisogno: “Viva l’Italia anti-fascista!”.

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