In una mostra simulazione di un’atomica su Roma

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La simulazione del lancio di una bomba atomica su Roma, una visita “immersiva” nei luoghi della memoria di Hiroshima e Nagasaki attraverso un visore e le esperienze degli “hibakusha”, i sopravvissuti allo scoppio delle bombe atomiche: tutto questo in una versione totalmente rinnovata e rivista rispetto alle precedenti edizioni sia dal punto di vista contenutistico, grafico ed espositivo. Inaugurata il 21 marzo e aperta fino al 18 maggio, è arrivata a Roma presso l’Ospedale delle Donne (piazza San Giovanni in Laterano, la mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari“. Si può scegliere se visitarla in autonomia o fare un tour guidato gratuito che vi accompagnerà attraverso cinque aree espositive, e sono inoltre previsti percorsi personalizzati e materiali didattici adatti per ogni ordine e grado scolastico, a partire dalla quarta elementare.

Le continue minacce di ricorso alle armi nucleari hanno riportato al centro dell’opinione pubblica il tema della presenza e della proliferazione di tali ordigni. La mostra ha l’obiettivo di far comprendere le conseguenze catastrofiche dell’utilizzo di tali armi e propone al visitatore un viaggio alla scoperta di quello che è stato per riflettere sul presente e su quale possa essere oggi il contributo di ogni singolo individuo. La mostra, realizzata grazie ai fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, è itinerante e farà tappa in diverse città italiane. L’esposizione ha il sostegno di Roma Capitale e il patrocinio di Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Conferenza delle regioni e delle province autonome, RUniPace e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Il percorso della mostra inizia dai principi espressi nel Preambolo del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) che fanno da fil rouge per tutta la durata. Proprio come nel mito di Arianna in cui il filo porta alla salvezza Teseo dalla violenza del Minotauro, il TPNW è l’elemento di speranza e salvezza per l’umanità. Questo Trattato, ad oggi ancora non firmato dall’Italia, è stato approvato dall’Assemblea Generale dell’Onu il 7 luglio 2017 ed è entrato in vigore il 22 gennaio del 2021. Esso rappresenta il primo strumento legalmente vincolante che va a colmare un vuoto legislativo sull’abolizione delle armi nucleari. Nell’atrio si potrà assistere alle esperienze dei sopravvissuti delle bombe di Hiroshima e Nagasaki, che hanno sperimentato sulla propria pelle terribili sofferenze. Subito dopo si attraversa l’atmosfera della memoria, dove si ripercorrono le tappe storiche che hanno caratterizzato il prima e il dopo lo scoppio delle bombe atomiche sulle due città giapponesi. In questa area il visitatore è accompagnato a ripercorrere la storia dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki attraverso la realtà virtuale, grazie alla quale le persone potranno rivivere in prima persona la crudeltà delle armi nucleari e i loro effetti devastanti sul genere umano e sul pianeta. Il racconto ha come voce narrante quella della cantautrice Carmen Consoli.

L’area successiva è quella della libreria delle voci dove si affronteranno vari temi: dalla follia della deterrenza nucleare al significato di sicurezza, dai fondi impiegati per le spese militari agli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Onu. Nell’area denominata il tavolo delle genti si mira a fare riflettere sulla responsabilità di ognuno per realizzare un mondo libero da armi nucleari, attraverso i pannelli ma soprattutto intorno a un tavolo utile sia per le classi delle scuole sia per i visitatori che vorranno approfondire temi specifici della mostra in modo interattivo. In quest’area troverete le guide “rondine” che prendono il loro nome dall’omonima località in provincia di Arezzo, sede dell’associazione Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati e che ha messo a disposizione il proprio metodo di gestione dei conflitti per i lavoratori proposti in questa ultima area.

Partendo dalla considerazione che il “vero nemico” non sono le armi nucleari né gli Stati che le detengono, ma il modo di pensare che giustifica l’annientamento di chi percepiamo come minaccia alla realizzazione dei nostri interessi, intorno al Tavolo delle genti si arriva a riflettere sulla responsabilità che ogni persona può assumersi per realizzare un mondo libero da armi nucleari. Infine, i visitatori lasciano la mostra passando attraverso il tunnel dell’intenzione nel quale ognuno potrà esprimere il proprio impegno o determinazione.

Per maggiori informazioni sulla campagna Senzatomica: www.senzatomica.it


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