La Giornata antifascista di Formia nel segno della Costituzione

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Giacomo Matteotti, i dissidenti politici, la possibilità di  manifestare liberamente, la libertà delle donne e soprattutto la Costituzione spiegata ai ragazzi. E’ stato questo il leitmotiv della prima delle Giornate antifasciste di Formia, iniziate ieri grazie ad un’intuizione della sezione Anpi della città pontina, cui ha subito aderito Articolo 21 insieme allo Spi Cgil, con il patrocinio del Comune di Formia.

Una giornata particolare quella del primo marzo, con tante cose da dire e da dirsi con gli studenti della Vc e Vb dell’Istituto Fermi Filangieri, partendo dalle differenze tra fascismo e anti fascismo e dall’attualità-necessità di una nuova Resistenza contro le derive antidemocratiche. Nel corso dell’incontro del mattino si è fatto più volte riferimento alle manganellate di Pisa condannate in  modo unanime dai relatori. Il vicesindaco di Formia, Giovanni Valerio, ha detto che “non si dovrebbero mai più vedere scene del genere e chi ha sbagliato dovrà essere sottoposto a sanzioni; la nostra Costituzione garantisce la libertà di manifestare liberamente e in sicurezza e anche per questo è importante che i ragazzi la conoscano e la applichino e sappiano che essa nasce dalla resistenza antifascista; è importante continuare ad incontrare le scuole su temi di attualità come quello che stiamo analizzando oggi”.

In apertura dell’incontro il musicista Ambrogio Sparagna ha ricordato ai ragazzi un messaggio che arriva dalla musica popolare: “Quando siamo insieme siamo pari” e invitato tutti al rispetto delle regole anche quando si manifesta il dissenso in modo convinto. “Anche io ho partecipato a tanti cortei – ha aggiunto Sparagna – e di botte ne ho prese, ma credo  che sia stato importante per me e per la mia generazione. La formazione culturale e sociale non avviene solo in classe”.
Agli studenti di Formia la professoressa Fiorenza Taricone, docente del pensiero critico dell’Università di Cassino, ha spiegato la differenza tra la nostra democrazia, fondata sulla Costituzione antifascista e il regime fascista che “derideva gli avversari, denigrava le donne” e, a questo proposito  ha analizzato l’iter di concessione del voto alle donne e la “considerazione” che il regime aveva delle donne. A seguire l’intervento di Giuseppe Giulietti, coordinatore dei presidi di Articolo 21, che ha sottolineato l’attualità dell’antifascismo applicata alla repressione del dissenso, come si è visto a Pisa, ma anche alla libertà di espressione, “principi che ad un ragazzo di oggi possono sembrare troppo generici ma che in realtà vi riguardano, ci riguardano tutti, poiché tutte le scelte oggi possibili, anche la scelta di un libro, di un film, di un viaggio sono possibili grazie agli articoli della nostra Costituzione”.

E sulla necessità di un nuovo antifascismo che “protegga” i diritti sociali ottenuti dopo il regime si è soffermato Luca De Zolt, rappresentante della Cgil di Frosinone e Latina, che ha parlato del tentativo visto negli ultimi temi di “sopprimere o superare il diritto al lavoro, dove per diritto al lavoro si intende un  lavoro dignitoso; invece assistiamo ad una progressiva azione che cerca di limitare i diritti del lavoro, anch’essi tutelati in questa Costituzione ed è il motivo per cui la Cgil ha avviato una campagna di sensibilizzazione e partecipazione, la Via Maestra“.

Il presidente dell’Anpi di Formia, Luciano Manca, ha donato agli studenti una copia della Costituzione invitandoli a “studiare ed approfondire gli argomenti trattati qui oggi perché ciò farà di voi dei cittadini più liberi e consapevoli”.
Nel pomeriggio, sempre presso il Comune di Formia c’è stato un secondo seminario di approfondimento sui rigurgiti neofascisti in Italia e sulle contromisure possibili. Giovanni Baldini dell’Anpi nazionale ha fatto un’analisi degli episodi degli ultimi anni che integrano un ritorno di frange fasciste nonostante la XII Disposizione transitoria e finale che vieta la ricostituzione del partito fascista, mentre il professor Massimo Villone ha ribadito la necessità di creare un contraltare alla voglia di fascismo che torna sotto varie forme e anche per questo non va sottovalutata la riforma denominata “autonomia differenziata”.
Di un conto mai chiuso col passato e col fascismo ha parlato lungamente nel suo intervento Vincenzo Vita, del comitato dei garanti di Articolo 21, che ha fatto riferimento anche al contratto di servizio della Rai in cui dovrebbe essere garantito un reale servizio pubblico “mentre adesso assistiamo ad edizioni, per esempio, del Tg1 che in apertura hanno servizi-megafono del Governo e solo a seguire la scaletta si occupa delle notizie”. Il pluralismo e la libertà di stampa sono stati due temi ricorrenti nell’intervento di Vita ma anche in quello di molti altri relatori, compresa la moderazione dell’avvocato Maria Rosaria Battaglia e la relazione finale della presidente provinciale dell’Anpi di Latina, Teresa Pampena che oltre a ribadire l’attualità dell’azione antifascista e di resistenza contro derive antidemocratiche ha anche annunciato ulteriori iniziative  per rivendicare la piena attuazione e, a questo punto, la tutela della Costituzione.

Nell’ambito della Giornata antifascista e a latere dei due seminari una delegazione di Anpi, Articolo 21 e Cgil si è recata presso la clinica Cusumano che ha ospitato Antonio Gramsci da dissidente del regime, in omaggio al giornalista a 100 anni dalla fondazione del quotidiano L’Unità che risale, appunto, al febbraio del 2024. Un gesto simbolico per sottolineare come i regimi si sono sempre contraddistinti per la repressione del dissenso, spesso con i manganelli. O con la reclusione.


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