Ritorno a Cutro un anno dopo

0 0
“Tornare qui fa male” dice uno dei sopravvissuti “Non so se riuscirò ad andare su quella spiaggia”. La spiaggia é quella di Staccato di Cutro, dove la notte tra il 25 e il 26 febbraio di appena un anno fa venivano recuperati i corpi di 94 tra uomini , donne e bambini. Le immagini di quei corpi che per pietà e rispetto non sono state mai mostrate, in tanti le abbiamo viste. Alcuni seminudi,  gli  occhi ancora aperti, i più piccoli con addosso tutine fregiate da pupazzetti colorati. Abbiamo camminato sui pezzi di quel caicco e oggetti che raccontavano le vite spezzate. Abbiamo raccolto le testimonianze sconvolgenti dei sopravvissuti, lo strazio dei parenti delle vittime arrivati da ogni parte d’Europa. Abbiamo documentato il dolore di un’intera comunità, l’omaggio alle salme del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il consiglio dei ministri che si riunisce nella cittadina calabrese per varare il decreto legge che porta il nome di quella strage: norme che mirano a far desistere dai viaggi della speranza con una stretta sull’asilo e la protezione internazionale, regole severe sul trattenimento per chi attende esito sulla domanda di protezione internazionale, pene severissime per gli scafisti (che non sono trafficanti) sanzioni pesanti per le navi umanitarie che operano nei soccorsi in mare. “Non devono partire, solo così si possono evitare le morti in mare”  si disse.  Ma chi deve scegliere tra morire nel luogo dal quale si fugge e provare a superare il mare per continuare a vivere, quel mare alla fine lo sfida.
Il 2023 é l’anno con più sbarchi in Italia e con più vittime nel Mediterraneo dal 2016. Dai 94 di Cutro ai 600 annegati a Pylos, in Grecia. Dalla Libia alla Tunisia, da Lampedusa a Selinunte, sono decine i naufragi accertati. Senza contare quelli fantasma. E il 2024 non comincia meglio: da inizio anno si contano già un centinaio di vittime , in media quattro al giorno.Mentre diverse norme contenute nel decreto che porta il nome della strage del 26 febbraio 2023 vengono sconfessate dai giudici. Solo per fare due esempi: la Cassazione rimanda alla Corte di Strasburgo la norma sul pagamento da parte del richiedente protezione nel nostro paese di una cauzione di quasi 5.000 euro per evitare il trattenimento in un centro per i rimpatri durante la procedura.  Il tribunale di Brindisi ordina il dissequestro della nave Ocean Viking della Ong SoS Mediterranée fermata e sanzionata per la terza volta dopo aver soccorso vite umane.
Come se per fermare i viaggi della speranza bastasse fermare la solidarietà. Quella nobile attitudine spontanea che gran parte degli italiani esprime con svariati gesti. Come quello della signora Nicolina Parisi, di Botricello (Catanzaro) tra i 30 meritevoli insigniti quest’anno dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella commendatarie al merito per aver ospitato nella tomba di famiglia alcune delle vittime della strage .
Me la ricordo bene la signora Nicolina che l’anno scorso  si aggirava discreta nella camera ardente allestita al Palamilone di Crotone offrendo una degna sepoltura a chi altrimenti non l’avrebbe avuta. Non si chiedeva perché mai quelle persone avessero rischiato la vita in quel modo ma solo cosa poteva ora fare lei per loro.(Nella foto un’immagine dei soccorsi, dal sito dei Vigili del Fuoco)

Iscriviti alla Newsletter di Articolo21