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Per noi romani, il 16 ottobre è una giornata di dolore: 80 anni fa avvenne il rastrellamento nazista di molti concittadini ebrei, poi trucidati nei campi di sterminio. Con che stato d’animo rievoco oggi questo evento, con la ferita di Gaza aperta? Lo stesso di sempre: memoria solidale e laica fratellanza. Mi impongo un imperativo poco di moda: distinguere. Mi batterò sempre con chi insulta gli ebrei. Mi batterò sempre contro chi opprime i palestinesi, considerandoli tutti complici dei massacratori. Ma a Gaza nessuno può ribellarsi ad hamas, senza essere ammazzato. Questo lo sanno tutti, anche gli israeliani. Che assistono indifferenti alla folla di gazawi disperati, che sbatte contro il valico egiziano chiuso, come una mosca sul vetro.
