La memoria di Peppino Impastato non si cancella con un assurdo “no” politico

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“La mafia è una montagna di m..”, parole di Peppino Impastato, che, forse, avrebbe riscritto anche in questi giorni.
Il prossimo nove maggio a Cinisi, grazie al fratello Giovanni, e alle compagne e compagni del centro della memoria dedicato a Peppino, sarà ricordato l’anniversario del suo assassinio, 9 maggio 1978, lo stesso giorno del ritrovamento del corpo martoriato di Aldo Moro
Anche il corpo di Peppino era martoriato e sfigurato dalla violenza mafiosa e, poi dai depistaggi di Stato, di chi voleva farlo passare per un terrorista, vittima dell’attentato che lui stesso stava preparando.
Altro che montagna di m.., il delitto Impastato è stato accompagnato e seguito  da tonnellate di liquami prodotti da esseri  umani, realizzati congiuntamente da mafiosi, servizi deviati, politici collusi, uomini che hanno tradito la divisa e la Costituzione.
Quanto accaduto nel corso dei decenni avrebbero dovuto consigliare prudenza alla maggioranza di destra del comune di Partinico, che vuole respingere la richiesta arrivata dagli organi scolastici, di dedicare a Peppino impastato il liceo che oggi porta  il nome di Sante Savarino , che fu tra i firmatari del manifesto della razza e, secondo alcune ricostruzioni, assai vicino alla famiglia di Franck Coppola.
Siamo sicuri che insegnanti, studenti, genitori, non accetteranno questo rifiuto e metteranno comunque una targa dedicata a Peppino Impastato, gli dedicheranno in ogni caso la scuola, terranno una grande assemblea con i familiari e i compagni di Peppino, faranno risuonare il suo nome anche nelle strade di Partinico, promuoveranno una visita  alla casa della memoria, e impediranno che i liquami della “ montagna di m..” sfiorino la loro scuola.

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