Caso Ucraina, “inaccettabile una lista nera dei giornalisti”

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“Faremo sentire la nostra voce presso la Farnesina per sapere di più su questa storia e agiremo insieme ai colleghi del sindacato europeo”. Così il neo presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, ha commentato l’intervento di Salvatore Garzillo alla riunione di redazione di Articolo 21 di questa mattina. “In un Paese come il nostro e in un momento come questo è fondamentale che la narrazione sulla guerra sia fatta a tutto tondo – ha aggiunto Di Trapani – perché la censura non è qualcosa che riguarda ‘solo’ i giornalisti censurati, ma tutti i giornalisti e tutti coloro che hanno diritto di ricevere informazioni. Siamo abituati a vedere giornalisti pro Ucraina e qualche voce pro Russia, invece abbiamo diritto alla cronaca. E ha ragione Salvatore Garzillo: siamo ‘solo’ dei cronisti e abbiamo ‘solo’ il microfono per raccontare”. Su una mobilitazione insieme al sindacato europeo ed iniziative presso la Farnesina da attuare nelle prossime ore ha concordato anche la neo segretaria della Fnsi, Alessandra Costante che ha ribadito, altresì, la necessità di una maggiore partecipazione dell’intera categoria alla incredibile vicenda dei due giornalisti bloccati e al diniego del visto per Garzillo.
Per il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, oltre alla solidarietà, massima, ai cronisti esclusi dall’Ucriana e impossibilitati a lavorare è fondamentale che la politica si occupi di questa storia ed “è giusto che tutti gli organismi di categoria, uniti, chiedano che i giornalisti siano lasciati liberi di svolgere il loro servizio senza censure”. La riunione era stata aperta dall’avvocato Alessandra Ballerini, la prima ad aver sollevato il caso di Andrea Sceresini e Alfredo Bosco, che ha ricordato come a questo punto “è importante anche procedere per step sulla legittimità attraverso l’accesso agli atti, ossia ci devono dire perché sono bloccati, con quali motivazioni e soprattutto sulla base di quali elementi”. A seguire c’è stato l’intervento di Elisa Signori Rocchelli, la mamma di Andrea Rocchelli, il giornalista ucciso nel Donbass nel 2014, che si è detta molto preoccupata “della sorte dei due cronisti italiani”. La portavoce di Articolo 21, Elisa Marincola, ha ringraziato i vertici di Fnsi e Cnog per la loro partecipazione e adesione immediata alle iniziative a sostegno dei giornalisti bloccati in Ucraina e auspicato che la loro storia venga ripresa da tutti i media italiani, assicurando che Articolo 21 continuerà a seguire la vicenda come ha fatto dal primo momento. Per Giuseppe Giulietti di Articolo 21 “bisogna verificare se esiste una lista nera dei giornalisti italiani e chi l’ha voluta”.
(Nella foto Elisa Signori Rocchelli durante l’intervento alla riunione di Articolo 21)


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