L’Antifascismo è alla base della nostra Costituzione

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Alla proposta di Beppe Giulietti di animare i comitati per la difesa della Memoria e della Costituzione, Articolo 21 Emilia-Romagna risponde presente.                  Il 25 aprile dal Centro Documentale Enzo Biagi di Pianaccio, organizzato con il comune di Lizzano in Belvedere, Articolo 21 dedicherà l’incontro per la Festa della Liberazione al ricordo di don Andrea Gallo, presbitero e partigiano per tutta la vita a dieci anni dalla scomparsa, alla Resistenza e all’Antifascismo di ieri e di oggi. Per l’occasione ci riuniremo con il comune di Conselice e l’Osservatorio sulla Libertà di stampa, il comune di Marzabotto e la Casa della Cultura e della Memoria.

Dopo la puntata di Report che ha riacceso i riflettori sulle stragi del’92 e ’93, sulla trattativa Stato e mafia, su alcuni protagonisti rimasti, in tutti questi anni, insospettabili, su informative come la presenza di Stefano delle Chiaie a Capaci e altri fatti volutamente dimenticati e non indagati, stragi che hanno visto mafia, massoneria, eversione nera e uomini dello Stato andare a braccetto. Tutto ciò ha avuto come obiettivo lo sfascio della Costituzione. Per questo il lavoro di Ranucci, Moldani e di tutta la squadra di Report non deve finire con la messa in onda ma deve avere un seguito, difendere la Costituzione, che ha da poco festeggiato il settantacinquesimo anniversario dall’entrata in vigore: primo gennaio 1948, significa preservare la nostra Democrazia.

Il 25 aprile, giorno dedicato alla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo grazie a donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita alla Resistenza e all’Antifascismo, deve servire da monito per ciò che sta accadendo nel nostro Paese per la prima volta governato da una maggioranza comandata da un partito, Fratelli d’Italia, erede del MSI di Giorgio Almirante, che durante la Repubblica di Salò fu Capo di gabinetto al ministero della Cultura e nel 1938 collaborò alla stesura del “Manifesto della razza”. Recentemente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nata politicamente nel Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, è intervenuta alla festa ebraica di Hanukkah presso la comunità di Roma dove ha condannato le leggi raziali – non è stata la prima volta – definendole “un’ignominia”, con qualche lacrimuccia al seguito, ma senza mai nominare la parola fascismo, senza condannare chi quelle leggi, che hanno portato migliaia di ebrei italiani a morire nei campi di sterminio nazisti, ha voluto. Fumo negli occhi alla comunità ebraica e a chi della sinistra ha apprezzato l’atto, infatti qualche giorno dopo, importanti esponenti del partito della Meloni, come il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa e la sottosegretaria al ministero della Difesa Isabella Rauti, figlia di Pino ex segretario del Movimento Sociale e fondatore di Ordine Nuovo, hanno festeggiato il settantaseiesimo anniversario della nascita del MSI al grido “onore ai fondatori e ai militanti missini”. L’Antifascismo è alla base della nostra Costituzione, questo non deve essere mai dimenticato, i morti della Resistenza non potranno mai essere posti sullo stesso piano di chi si unì, andando a Salò, ai nazisti e fu al fianco di chi uccise più di millecinquecento civili innocenti nelle stragi, tra settembre ’43 e la primavera ’45. Fratelli d’Italia è formato da politici che, non solo non ha mai preso le distanze dal regime fascista, addirittura alcuni slogan usati durante la campagna elettorale arrivano da lì, come “Dio, Patria e Famiglia”.  L’Antifascismo deve tornare ad essere la parola d’ordine per la difesa della Costituzione, da chi vuole dare all’Italia una struttura di Repubblica presidenziale, sacrificando con riforme inique ciò che è stato l’obiettivo di quei giovani che hanno dato onore all’Italia lottando per la Libertà: la Giustizia Sociale.


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